Muri e recinzioni sono considerate un tabù nell’Ue, eppure ai confini esterni dell’Europa, e in alcuni casi anche in quelli interni, è cresciuta di recente e ad un ritmo senza precedenti la lunghezza delle recinzioni. Lo sottolinea Welt, svelando la grande ipocrisia europea sul tema, tanto che vengono pure soppesate le parole, al punto tale che viene usato il termine «infrastruttura» anziché «muro» o «recinzione». Stando ad un elenco del Parlamento europeo ottenuto dal giornale tedesco, nell’anca della crisi dei rifugiati del 2015 in Europa c’erano in totale 315 chilometri di recinzioni fortificate. Fino al 2022 la lunghezza è cresciuta di quasi sette volte, raggiungendo i 2.048 chilometri. Dunque, il 13% delle frontiere europee è chiusa da recinzioni. Peraltro, centinaia di chilometri potrebbero aggiungersi presto.



Anche perché ci sono diversi Paesi membri, a partire da Danimarca e Austria, che in occasione del vertice Ue di metà febbraio hanno invocato proprio la costruzione di recinzioni. In particolare, hanno chiesto con forza un maggiore sostegno da parte di Bruxelles per la costruzione di strutture di confine, comprese appunto le recinzioni. Hanno concordato nuovi progetti pilota e più fondi Ue per le infrastrutture di confine, evitando però di usare la parola «recinzione». La cosa paradossale è che nell’era della globalizzazione si è diffusa la tendenza verso le recinzioni di confine contro la lotta al contrabbando, al terrorismo e all’immigrazione clandestina. Se nel 1989 ce n’erano meno di una dozzina, l’anno scorso se ne contavano 74, stando ad uno studio della politologa Elisabeth Vallet dell’Università di Montreal. Solo nell’Ue attualmente ci sono 19 recinzioni.



MURI UE, LE RECINZIONI ALLE FRONTIERE EUROPEE

La Spagna ha costruito le prime due recinzioni intorno alle sue enclave di Ceuta e Melilla, in Marocco. Con l’allargamento del 2004, l’Ue ha poi “ereditato” altre due recinzioni di confine a Cipro e tra Lituania e Bielorussia. Quest’ultima, di 500 chilometri, è la più lunga. Dal 2015 in poi, la costruzione di recinzioni ha subito un’accelerazione. Ad esempio, la Bulgaria ha sigillato il confine con la Turchia con una recinzione lunga 235 chilometri. L’Ungheria ha costruito una recinzione di 131 chilometri con la Croazia e di 158 chilometri con la Serbia. La Polonia ha eretto una recinzione lunga 186 chilometri con la Bielorussia. La Francia aveva già eretto una recinzione di 65 chilometri con la Gran Bretagna a Calais, sulla Manica. Non sempre muri e recinzioni vengono erette alle frontiere esterne dell’Ue, come evidenziato dal Welt. A volte separano i Paesi che rientrano nell’area Schengen da quelli che non ne fanno. Ma ci sono anche casi in cui i Paesi dell’area Schengen hanno costruito recinzioni per impedire ai migranti provenienti dagli Stati confinanti esterni di proseguire. C’è l’Austria che a Spielfeld ha eretto una recinzione di 3,3 chilometri al confine con la Slovenia. Invece, al Brennero ha installato una recinzione di 250 metri per contenere l’immigrazione illegale dall’Italia. Tra le installazioni più grandi c’è anche la recinzione di confine che la Slovenia ha eretto per quasi 200 chilometri con la Croazia.



MURI UE, FINLANDIA NE COSTRUISCE UNO AL CONFINE CON LA RUSSIA

C’è poi la Finlandia che ha avviato i lavori per la costruzione del muro al confine orientale con la Russia. Stando a quanto riportato dal giornale locale Yle, sono stati rimossi gli alberi su entrambi i lati del valico di frontiera di Imatra, quindi si procederà issando tre chilometri di recinto per capire se resisterà alle gelate invernali o ad un eventuale maxi afflusso di persone da est. Questa prima parte di muro di prova dovrebbe essere completata a giugno. A novembre, a causa delle crescenti tensioni con la Russia per la guerra in Ucraina, il governo finlandese aveva presentato un piano per blindare il suo confine con una recinzione di 200 chilometri su 1.300 chilometri totali della sua frontiera: più di tre metri con filo spinato, telecamere per la visione notturna, luci e altoparlanti. La costruzione di ulteriori 70 chilometri di recinzione è prevista tra il 2023 e il 2025, soprattutto nel sud-est del paese nordico. Nel complesso, si prevede di erigere recinzioni di 200 chilometri, con un impegno stimato in 380 milioni di euro.