Torna in Italia West Nile, anche conosciuta come febbre del Nilo. Il primo caso europeo è stato registrato in Italia, a Padova. Si tratta del primo contagio dall’inizio dell’estate 2022. A darne notizia è stato l’Istituto superiore di sanità (Iss) nel bollettino relativo ai risultati dell’attività di sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus. Come si legge: “Dall’inizio di giugno 2022 è stato segnalato in Italia il primo caso confermato di infezione da West Nile Virus (Wnv) nell’uomo”. Il caso di febbre del Nilo, primo in Europa in questa estate, si è manifestato nella forma neuro-invasiva in Veneto, più precisamente in provincia di Padova.



Nello stesso periodo, zero casi segnalati di Usutu virus. Inoltre, comunica ancora l’Iss – sono stati registrati zero casi di West Nile Virus negli altri Stati membri dell’Ue. L’unico, dunque, a Padova. A contrarre il virus in Veneto è stato un uomo settantenne, residente nella provincia di Padova. Il paziente è stato ricoverato otto giorni fa in terapia intensiva. Inizialmente, spiega Fanpage, l’uomo aveva riportato cardiologici e poi neurologici. Il 70enne è ancora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Schiavonia, ma è in via di miglioramento.



Cos’è West Nile e come si contrae

La febbre del Nilo – o West Nile – è una malattia che si trasmette attraverso la puntura di zanzara. Nella maggior parte dei casi, le persone infette non mostrano alcun sintomo. Eppure in due casi su dieci la malattia può provocare febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Nel caso di malattia nei bambini i sintomi includono una febbre leggera. Nei giovani, invece, la febbre mediamente alta, c’è arrossamento degli occhi con annesso mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e negli immunodepressi la sintomatologia è più grave.



Al momento la sorveglianza veterinaria attuata in Italia su animali come cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici ha confermato la circolazione del West Nile Virus in alcune regioni, ovvero Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna, sempre secondo quanto rivela l’Iss. Il virus West Nile è inoltre considerato endemico in Veneto, così come in altre aree della pianura padana. La malattia può portare anche alla morte se non presa in tempo, come accaduto nel 2020 a Cremona.