136 tra intellettuali, pensatori e studiosi internazionali hanno firmato un manifesto che vuole essere una dichiarazione universale della libertà di espressione. Si chiama Westminster declaration e, come anticipa il quotidiano La Verità, sarà annunciata oggi, e in tutto il mondo per la difesa della democrazia e del confronto aperto come libera manifestazione di pensiero, soprattutto contro la linea di censura e bavaglio che alcune leggi Europee vorrebbero imporre. Ad essere messo sotto accusa infatti è principalmente il “Digital Service Act Ue“, un provvedimento che rischia di permettere una manipolazione incontrollata delle informazioni, negando a chi dissente o si discosta da un pensiero omologato il diritto ad esprimere la propria opinione liberamente.



Un appello contro l’oscuramento e la selezione delle notizie, soprattutto sui social. Come recita il testo iniziale della Westminster declaration, vuole essere una denuncia della “censura crescente che minaccia di erodere norme democratiche secolari“. Tra i frmatari deldocumento anche alcuni italiani, tra i quali: Marcello Foa, Michele Santoro, Luca Ricolfi, Carlo Lottieri, Andrea Zhok, Alessandro Di Battista, Carlo Freccero, Giorgio Bianchi, Alberto Contri e Paola Mastrocola.



Westminster Declaration, il manifesto per il diritto alla libertà di espressione “Contro le regole del digital act Eu”

La Westminster declaration sottolinea l’importanza di difendere il libero pensiero e la libertà di espressione messe a rischio dalle norme sul monitoraggio dei contenuti pubblicati online. Il digital act potrebbe infatti compromettere un diritto fondamentale del dialogo anche se con opinioni differenti. Tutto questo in nome della lotta contro le fake news, che come evidenzia La Verità, avrà un modus operandi che è stato anticipato dall’avvertimento del commissario Ue Thierry Breton, che ha accusato Elon Musk di diffondere disinformazione online sulla piattaforma X, invitandolo a porre l’attenzione su una necessaria moderazione di tutti i contenuti, per risultare in linea con le norme europee.



Inoltre nel manifesto si mette in rilevo il rischio rappresentato dalle regole sulla crittografia “end to end” applicata alle app di messaggistica, che vengono definite come “la nuova frontiera da abbattere“, perchè come avverte il documento “non ci resterà alcuna possibilità di effettuare conversazioni autenticamente private nella sfera digitale“.