Hackerati 35 milioni di account Whatsapp italiani

Secondo una recente analisi svolta dal gruppo Research del team di Check Point Software, 35 milioni di account Whatsapp italiani sono stati hackerati e i numeri di telefono pubblicati, prima a pagamento e poi gratuitamente, sul dark web, ovvero la parte “oscura” di internet, dove tutto avviene nell’anonimato e dove il numero di reati informatici commessi è veramente elevato. Considerando il quadro generale, invece, il numero totale di numeri di telefono hackerati sarebbe superiore a 360 milioni e includerebbe 108 paesi.



I ricercatori che hanno lanciato l’allarme in merito ai numeri di telefono e agli account di Whatsapp hackerati, l’hanno scoperto tramite un analisi specifica dell’app del gruppo Meta, scoprendo poi la presenza del fitto database di account e numeri sul dark web. Inoltre, sempre a quanto rilevato dall’analisi, il database sarebbe accessibili gratuitamente a chiunque lo desideri, il quale potrà accedere ai dati contenuti facendo di account e numeri di telefono quello che meglio crede. Per evitare che questo riaccada, infine, vengono anche suggeriti alcuni consigli per evitarlo, prestando più attenzione alle proprie attività in rete e tenendo a mente che i malintenzionati online sono molti più di quanto si creda.



Whatsapp: cosa fare per difendersi dagli hacker

Insomma, i numeri di telefono e gli account Whatsapp hackerati non possono facilmente essere recuperati o rimossi da quel database, ma nel concreto l’interesse dei malintenzionati non è tanto entrare negli account per leggere i messaggi del bersaglio, oppure impossessarsene (basta, infatti, poter accedere al proprio numero di telefono per recuperare rapidamente l’account), quanto cercare di far cadere il malcapitato in una trappola più grande e rischiosa. I numeri del database potrebbero essere utilizzati per inviare messaggi di smishing, con i quali si invita chi lo legge a cliccare su un link, promettendo una qualche ricompensa. Similmente, potrebbero essere utilizzati anche per il vishing, ovvero la pratica analoga che utilizza le chiamate, invece degli sms.



Il primo consiglio degli esperti per difendersi da questi casi è, sicuramente, evitare di cliccare qualsiasi link sembri sospetto, sia per messaggio che su Whatsapp. Nel caso, invece, si cliccasse uno di quei link, sarà importante evitare di fornire qualsiasi tipo di informazione personale e sensibile. Tutto questo anche e soprattutto nel caso in cui il link provenga da una sedicente azienda famosa o da un istituto bancario. In particolare, è importante ricordarsi sempre che le banche non comunicano mai tramite messaggi di posta e non richiedono informazioni personali se non previo appuntamento negli uffici.