La stella del cinema Will Smith ha effettuato rivelazioni choc nel corso del “Red Watch Talk” di Facebook, condotto dalla moglie, Jada Pinkett Smith. L’attore ha spiegato che era terrorizzato all’idea di diventare padre, ma non perché non volesse un figlio: purtroppo, la sua infanzia è stata segnata da un clima irrespirabile, permeato da una violenza sempre e comunque permessa. “Volevo diventare papà da quando avevo 6 anni – ha confessato –. Tutto sommato ho amato la mia famiglia, ma so che non sarei mai stato come mio padre, spesso in preda ad attacchi di ira. Io ero un bambino educato e gentile, nonostante questo sono stato schiaffeggiato e picchiato. Così sono cresciuto in una famiglia, in cui l’aggressione fisica era concessa. Ho riportato cicatrici esteriori, ma anche interiori. Ho anche visto che mio padre picchiava mia madre. Sono eventi che in qualche modo ti feriscono emotivamente”. Un periodo impossibile da cancellare e difficile da dimenticare, il cui ricordo lo accompagna anche ora, a distanza di molti anni.



WILL SMITH: “QUANDO MIO PADRE SI ARRABBIAVA…”

Will Smith ha quindi confessato che quando suo padre si arrabbiava, “si trasformava nella persona più stupida che abbia mai incontrato. Nonostante tutto, oggi, non provo rancore nei suoi confronti. Mio padre non era convinto dell’importanza della scuola, ma nonostante tutto ci sono andato e ho imparato tantissimo, perché è fondamentale che qualsiasi cosa uno faccia debba farla bene”. Con il suo primo figlio, l’attore sente e sa di avere commesso errori e, per evitare di essere un padre assente anche per i suoi Willow e Jaden, ha voluto seguirli negli studi: “I miei figli devono studiare con me e trascorrere del tempo con me. Il mio lavoro mi ha distratto fisicamente e mentalmente, quindi devo rimediare con la mia presenza”. Parole a cui hanno fatto seguito quelle della compagna di vita di Will Smith, che ha letteralmente mandato in lacrime il marito:Sei davvero un grande padre. Sei stato un ottimo partner. Non è stato facile per te essere papà, ma ne è valsa decisamente la pena”.

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