La storia vera di William O’Neal: i problemi con la legge, l’accordo con l’FBI per inchiodare le Pantere Nere e il suo presidente
William O’Neal è un personaggio realmente esistito, interpretato da Lakeith Stanfield nel film Judas and the Black Messiah di Shaka King. E’ noto per aver contribuito all’assassinio del leader del Partito delle Pantere Nere, Fred Hampton alla fine degli anni sessanta. William O’Neal nacque e crebbe nella città di Chicago e fin da giovanissimo dovette fare i conti con alcuni scontri con la legge. Nel 1967 finì in manette per furto d’auto e fu poco tempo dopo che si accordò con l’FBI per infiltrarsi nelle Pantere Nere nel ruolo di informatore.
Così William O’Neal entrò in contatto con il presidente Hampton, diventando suo stretto collaboratore. Divenne la sua guardia del corpo, conquistando la sua fiducia. Grazie alle informazioni di William O’Neal sui movimenti delle Pantere Nere, la polizia riuscì a pianificare un’incursione in una delle sedi del gruppo. E fu proprio grazie alla collaborazione di O’Neal che le autorità riuscirono ad irrompere nell’appartamento indicato a Chicago.
William O’Neal, la sua “verità” sulla morte di Fred Hampton rivelata anni dopo
In questa cruenta operazione perse la vita anche l’attivista Mark Clark, che faceva la guardia nell’atrio armato di fucile. La polizia, durante l’irruzione, si ritrovò presto a fronteggiare una situazione di grande scompiglio e furono in tanti a rimanere feriti dopo gli spari che, presumibilmente, uccisero Hampton.
La partecipazione decisiva di O’Neal fu rivelata per la prima volta nel 1973 ma in una intervista di diversi anni dopo Willam O’Neal raccontò la sua versione dei fatti, smentendo l’ipotesi secondo cui avrebbe drogato Hampton per favorire l’irruzione della polizia. Nel 1990 il suicidio consumatosi su una superstrada, dove fu investito da un’auto. La moglie di William O’Neal, dal canto suo, ha sempre ritenuto poco credibile questa ipotesi.