William Shakespeare, forse, era bisessuale: lo riferisce il quotidiano “The Telegraph”, che nelle scorse ore ha pubblicato la notizia di una ricerca condotta da due studiosi, il dottor Paul Edmondson e il professor Stanley Wells, secondo i quali il materiale a nostra disposizione avrebbe celato al nostro sguardo per tutti questi anni l’esatto orientamento sessuale di uno dei più grandi drammaturghi di ogni epoca. Riorganizzando i suoi 182 sonetti, gli esperti sono giunti a una conclusione interessante, secondo la quale “queste non erano sequenze di sonetti, ma opere individuali o a volte poesie correlate scritte in almeno 30 anni”. Non solo: “Fra le poesie più profonde, liriche, risonanti e memorabili mai scritte su come ci si sente a sperimentare l’amore romantico, 27 sono indirizzate a uomini e 10 a donne, mentre altre paiono “aprirsi nella direzione del desiderio”.



WILLIAM SHAKESPEARE: “NON ERA GAY, MA…”

Sulla bisessualità di William Shakespeare non nutre dubbio alcuno il dottor Edmondson, che afferma: “Il linguaggio della sessualità in alcuni sonetti, che sono decisamente indirizzati a un soggetto maschile, non lascia dubbi sul fatto che Shakespeare fosse bisessuale. È diventato di moda dalla metà degli anni Ottanta pensare che Shakespeare fosse gay, ma era sposato e aveva figli. Alcuni di questi sonetti sono indirizzati a una donna e altri a un maschio. Reclamare il termine bisessuale sembra essere una cosa abbastanza giusta da fare”. Come riporta sulle sue colonne la testata giornalistica “The Telegraph”, non sarebbero invece da prendere neppure in considerazioni le ipotesi che l’autore fosse “affascinato dalla cosiddetta Fair Youth e portato fuori strada dalla Dark Lady”, così come i suoi personaggi “non sono mai esistiti nella sua vita ed erano in realtà un’autentica summa di più persone”.

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