Il vero Braveheart si chiamava William Wallace. Parliamo di un vero e proprio simbolo del popolo scozzese, che lo proclama eroe nazionale e “guardiano del regno” dopo aver condotto un’insurrezione contro Edoardo I d’Inghilterra durante gli anni venti, per aver imprigionato il re di Scozia, John Balliol. Wallace, nel 1297, allestisce un piccolo gruppo di persone per assalire la cittadina di Lanark e uccidere il governatore inglese. Wallace riesce ad avanzare incontrastato fino a Newcastle. E una volta tornato in Scozia viene accolto come un super eroe per la sua audacia. L’anno successivo, tuttavia, Edoardo I sconfigge Wallace e lo costringe di fatto a trasferirsi in Francia per continuare la sua battaglia contro gli inglesi. Nel 1305 Wallace viene catturato, processato e infine giustiziato a Glasgow. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



William Wallace, la storia vera del condottiero ha ispirato Braveheart

William Wallace è stato un condottiero vissuto tra il 1270 e il 1305 durante le Guerre d’indipendenza scozzesi. Personaggio fondamentale della rivoluzione, guidò personalmente alcuni dei conflitti ed è considerato dagli scozzesi alla stregua di un eroe nazionale. All’epoca dei fatti, la Scozia era occupata dagli inglesi, e Wallace e i suoi connazionali insorsero per scongiurare l’annessione. Oggi Wallace è ricordato come una “persona del popolo” (in contrasto con re Roberto di Scozia, più distaccato a motivo del nobile lignaggio) e come un simbolo di quella libertà tanto agognata dai combattenti. A lui è dedicato il film Braveheart – Cuore impavido in onda questa sera su Rai3.



William Wallace, la sua biografia tra storia e leggenda

William Wallace nacque intorno al 1290 a Elderslie, nel Renfrewshire. Le informazioni biografiche su di lui sono poche: nel ricostruire la sua vicenda ci si affida per lo più alle narrazioni redatte intorno al 1470 da un certo Harry il Cieco, che lo descrive come una persona più colta rispetto alla media dell’epoca. Grazie a due zii sacerdoti, che lo crebbero e lo educarono, imparò infatti sia il latino che il francese.

La sua entrata nell’esercito avvenne in concomitanza con l’invasione della Scozia da parte di Edoardo I d’Inghilterra. In quei giorni, secondo una leggenda mai confermata, Wallace incontrò per strada due soldati inglesi che gli chiesero conto di alcuni pesci che aveva pescato. La discussione si trasformò in una rissa, e William arrivò a uccidere i due gendarmi. A prescindere dalla veridicità di questa storia, resta di fatto che Wallace era reduce da un lutto che lo aveva profondamente segnato: alcuni inglesi, nel 1297, avevano assassinato suo padre sir Malcolm Wallace di Riccarton, che lui in seguito ‘vendicò’ nelle battaglie di Loudoun Hill e Ayr.



La cattura e la morte

Dopo un’importante vittoria a Stirling Bridge, ottenuta a dispetto dell’inferiorità numerica, William Wallace venne nominato guardiano di Scozia e cavaliere. La risposta degli inglesi non tardò ad arrivare: nel 1298, questi ultimi invasero la Scozia e la misero letteralmente a ferro e fuoco. L’obiettivo principale era la cattura di Wallace, ma in quell’occasione il condottiero riuscì a scappare. L’uccisione di Wallace avvenne nel 1305, quando uno scozzese in combutta con Edoardo I lo fece prima processare e poi impiccare. Le sue membra squartate vennero esposte a Perth, Edimburgo, Berwick e Newcastle, mentre la sua testa infilzata su un palo venne collocata in bella vista sul London Bridge. La lapide di Wallace si trova oggi nei pressi del St. Bartholomew’s Hospital di Londra, a pochi passi dal luogo dell’esecuzione.