L’omicidio di Willy Monteiro Duarte rappresenta una delle pagine più cruente e dolorose della recente storia d’Italia. Il giovane 21enne originario di Capo Verde è stato ucciso a Colleferro in un pestaggio atroce, del quale è rimasto vittima nel tentativo di difendere un amico in difficoltà. Era il 6 settembre 2020 e il ragazzo perse la vita sotto i colpi violenti di quattro persone, identificate nella giustizia nei fratelli Gabriele e Marco Bianchi, in Mario Pincarelli e in Francesco Belleggia.



Il processo ai quattro per la morte di Willy Monteiro Duarte prese il via il 10 giugno 2021 presso la Corte d’Assise di Frosinone e poco più di un anno dopo, il 4 luglio 2022, i fratelli Bianchi furono condannati in primo grado all’ergastolo, mentre Mario Pincarelli a 21 anni e Francesco Belleggia a 23 anni di reclusione. I giudici, nelle motivazioni della sentenza, hanno parlato di una furia cieca del tutto fuori contesto e inutile, sottolineando che il calcio fatale – al torace – è stato dato “usando entrambi gli arti come una molla e impiegando come leva un palo”. Un colpo “determinante nel complesso lesivo, dal quale è conseguito non solo il trauma (irreversibile) di cuore, polmoni, timo e carotide, ma che ha travolto anche il diaframma, la milza, il pancreas e il fegato, oltre che il corpo, il naso e gli arti”.



OMICIDIO WILLY MONTEIRO DUARTE: GIOVANE È MEDAGLIA D’ORO AL VALORE CIVILE ALLA MEMORIA

Il tragico pestaggio subìto da Willy Monteiro Duarte in quel di Colleferro ha profondamente l’animo di tutti gli italiani, compreso quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha conferito al giovane capoverdiano la medaglia d’oro al valore civile alla memoria.

Questa la motivazione con la quale è stato attribuito il riconoscimento a Willy Monteiro Duarte: “Con eccezionale slancio altruistico e straordinaria determinazione, dando prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo, interveniva in difesa di un amico in difficoltà, cercando di favorire la soluzione pacifica di un’accesa discussione. Mentre si prodigava in questa sua meritoria azione di alto valore civico, veniva colpito da alcuni soggetti sopraggiunti che cominciavano ad infierire ripetutamente nei suoi confronti con inaudita violenza e continuavano a percuoterlo anche quando cadeva a terra privo di sensi, fino a fargli perdere tragicamente la vita. Luminoso esempio, anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio”.