Si è concluso nella giornata di oggi il processo d’Appello bis per la morte di Willy Monteiro Duarte che vedeva imputati – ancora una volta – gli ormai noti fratelli Bianchi ritenuti gli unici responsabili violento pestaggio ai danni del ragazzo lo scorso settembre 2020: già condannati entrambi all’ergastolo in primo grado, in occasione del primo processo d’Appello gli erano state riconosciute le attenuanti generiche con una riduzione della pena a 24 anni; mentre dopo essere state impugnate dall’accusa davanti alla Cassazione, ne era stata richiesta la rivalutazione che – infine – oggi è arrivata, dando una definitiva giustizia alla morte di Willy Monteiro, salvo – e per ora non pare ci siano indiscrezioni in tal senso – nuove impugnazioni da parte della difesa dei due fratelli Bianchi.
Prima di arrivare alla sentenza di oggi, è bene ricordare che l’omicidio di Willy Monteiro risale – appunto – al settembre 2020 quando nella notte tra il 5 e il 6 intervenne per difendere un amico da una lite scoppiata con Francesco Belleggia e Mario Pincarelli: proprio loro tirarono in causa i fratelli Bianchi, che dopo essere arrivati sulla scena hanno violentemente aggredito Willy, letteralmente uccidendolo a calci e pugni.
La condanne per la morte di Willy Monteiro: attenuanti generiche solo per uno dei due fratelli Bianchi
Nel processo d’Appello bis che si è celebrato oggi per la morte di Willy Monteiro, l’accusa aveva chiesto nuovamente l’ergastolo per entrambi i fratelli Bianchi facendo di fatto cadere le attenuanti generiche e confermando la prima sentenza: la Corte ha deliberato di confermare il carcere a vita solamente per Marco Bianchi che in questi anni ha sempre confermato di aver sferrato “un calcio al fianco” della vittima ma di non averlo mai colpito mentre “era a terra”; mentre il fratello Gabriele – che anche oggi ha sottolineato di non aver “mi colpito [o] toccato” il ragazzo – è stato condannato a 28 anni grazie alla conferma delle attenuanti generiche.
Dopo la lettura dei dispositivi per i fratelli Bianchi, la madre di Willy Monteiro parlando brevemente con i giornalisti ha precisato che “le condanne non ci ridaranno” il figlio perduto augurandosi che i due fratelli “apprezzino di essere vivi con una famiglia che li può vedere e sentire la loro voce”, mentre a loro del figlio “è rimasta solo una fotografia” e il sempre più flebile ricordo “della sua voce”; il tutto chiudendo con l’ulteriore speranza che ora Marco e Gabriele “imparino a rispettare gli altri” per evitare ad altre famiglie di vivere “quello che abbiamo vissuto noi”.