WIMBLEDON 2021, NICOLA PIETRANGELI SU BERRETTINI

Anche Nicola Pietrangeli ha detto la sua sulla finale di Wimbledon 2021 che Matteo Berrettini ha giocato e perso contro Novak Djokovic. Fino a domenica, Pietrangeli era l’italiano con i migliori risultati ai Championships: una semifinale epica nel 1960, nella quale era caduto contro Rod Laver al quinto set, restava il punto più alto per il nostro tennis maschile nel grande torneo di Londra. “Se ci hanno messo 61 anni per battermi forse non era tanto facile” ha dichiarato il diretto interessato ad Adnkronos, rivendicando una punta di orgoglio più che doverosa; Pietrangeli in realtà ha speso bellissime parole per Berrettini, sottolineando l’impegno contro il numero 1 del ranking Atp e come il nostro giocatore si sia disimpegnato quasi alla pari.



“Gli puoi solamente dire bravo, e se continua così tra un anno ce lo ritroviamo in vetta al mondo”. Parole significative quelle dell’ex campione, uno che in carriera ha raccolto qualche titolo per dire la sua e che dunque va ascoltato quando parla, perchè ha totale cognizione di causa. Pietrangeli, tra le altre cose, ha detto che ora Berrettini è diventato “un Berrettinone”, a rimarcare la sua crescita esponenziale, e affermato che qualora dovesse migliorare qualche colpo – su tutti il rovescio – il numero 1 del ranking potrebbe davvero essere suo.



IL FUTURO DI BERRETTINI SECONDO PIETRANGELI

Nicola Pietrangeli ha poi voluto mettere in guardia Matteo Berrettini: il futuro non sarà così semplice, perché adesso tutti lo conoscono e tutti vorranno batterlo. “Come il più bravo pistolero del West, che tutti vogliono ammazzare” rimarca; parlando della finale di Wimbledon 2021, Pietrangeli ha fatto ancora tanti complimenti a Berrettini parlando di un servizio che è già da numero 1 (come del resto quello di Djokovic). “Ve lo dico, ragazzi: dategli un anno e poi vediamo, saranno dolori per tutti”. L’ex tennista ha poi voluto sfuggire al tentativo di paragonare Matteo a un grande del passato: impossibile mettere a confronto epoche diverse, “questi sono tutti pesi massimi che si danno dei gran cazzotti, a un certo punto uno fa più male all’altro”. Un concetto che Pietrangeli aveva già rimarcato più volte in passato, affermando come il solito Roger Federer riuscisse con la sua classe a differenziarsi dagli altri. Ora però Djokovic lo ha raggiunto (e con lui Rafa Nadal) a 20 Slam vinti; in futuro però, l’ex campione è sicuro, potrà esserci spazio anche per il nostro Matteo Berrettini, a patto che continui a giocare così e soprattutto volersi migliorare.

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