Winona Ryder, intervistata dal Corriere della Sera, racconta cosa significa essere una madre in Stranger Things: “Io non ho avuto figli e ora che ho 47 anni essere una madre in Stranger Things è stata una significativa esperienza. Joyce Byers che scompare in misteriose circostanze, è autentica in ogni sua emozione”. La star negli anni 80 e 90, due nomination agli Oscar, protagonista di Ragazze interrotte e di tanti altri film di successo. Nel 2001 il tumultuoso arresto per furto in un negozio d’abbigliamento. Non è stato facile il ritorno sugli schermi ma ora l’attrice vive un periodo di riscatto con la serie mentre al cinema è protagonista di una commedia romantica. “Come ho vissuto l’adolescenza? Ero nomade ma serena con i miei due genitori innamoratissimi. Erano e sono ricchi di risorse, al di là di chi li definitiva “hippie”. Stranger Things le ha dato la consapevolezza che i ragazzi di ieri e di oggi devono avere un posto sicuro, una casa dove ritornare, dove parlare e discutere delle loro esistenze.
Winona Ryder, carriera e guai con la giustizia: “Non mi libererò mai di quella macchia”
Successivamente Winona Ryder parla del suo lavoro di attrice: “Sono un’attrice dal 1986 con vari film entrati nella storia diretti da Coppola, Jarmusch, Tim Burton. Non dimentico certo Ragazze interrotte con Angelina Jolie”. Ha recitato con gli attori più famosi, da Depp a Damon. “Chi prediligo? Ho una particolare affinità con Keanu Reeves, con lui ho preso parte a quattro film. Coppola ingaggiò un vero prete per il nostro matrimonio in Dracula nel 1992. Siamo legati da un’autentica amicizia. Una nostra commedia, Destination Wedding è sugli schermi. Dominano i supereroi e l’animazione, è arduo trovare spazi per storie diverse”. In ultimo, l’attrice racconta quanto è stato difficile ritrovare un equilibrio dopo i guai con la giustizia: “È stato un lungo percorso, ma per tanti continuo a essere la ragazza che ha nascosto abiti nella sua borsa in un grande magazzino. Non mi libererò mai da questa macchia”.