Secondo i risultati di un sondaggio del think thank «Policy Exchange», solo un ragazzo su cinque, fra i 18 e i 24 anni, ha un’opinione positiva di Winston Churchill, grande statista che sconfisse il nazismo: per la maggior parte dei ragazzi, viene visto come un razzista e un colonialista, e non come un leader. Il Corriere della Sera, che ha riportato la notizia, sottolinea come si tratti di una inversione di tendenza clamorosa tenendo conto che vent’anni fa un sondaggio della Bbc aveva eletto lo stesso Churchill come il più grande britannico di tutti i tempi, davanti anche a Shakespeare. Il risultato di questo sondaggio sembrerebbe comunque essere influenzato dall’orientamento politico, visto che, fra gli elettori conservatori, Sir Winston riceve consensi superiori al 60%, mentre fra i laburisti il gradimento scende al 22.
Il Corriere della Sera spiega che il revisionismo storico di cui di fatto è stato vittima Churchill va di pari passo con il riesame critico del passato imperiale dell’intera Gran Bretagna, e lo si capisce grazie a diversi aneddoti ed eventi, come ad esempio quanto accaduto due anni fa, quando la statua dello statista posizionata davanti al Parlamento venne imbrattata da graffiti con frasi razziste (cinque anni fa invece, il film The Darkest Hour – L’ora più buia, strappava invece applausi e lacrime). Anche il Fondo alla Memoria di Winston Churchill, un’ente benefico, ha deciso di recente di cambiare nome e rimuoverele foto dello stesso statista dal sito web.
WINSTON CHURCHILL: “NELLE SCUOLE SI INSEGNANO GLI ASPETTI NEGATIVI DELLA STORIA”
Ciò che colpisce è però il giudizio dei giovani nei confronti di figure che erano considerate fino a ieri dei grandissimi del passato, “e il motivo – spiega il Corriere della Sera – è rintracciato nel fatto che ormai nelle scuole ci si concentra soprattutto sugli aspetti negativi della storia, in particolare sulle malefatte del colonialismo”.
«Churchill è stato il più grande primo ministro che questo Paese abbia visto», ha spiegato lo storico Sir Anthony Seldon, parlando con il Mail «Lui è stato, più di ogni altro, responsabile della resistenza a Hitler e alla minaccia posta alla Gran Bretagna e all’Europa. Qualcosa è andato decisamente storto se i giovani la pensano diversamente. O non gli viene insegnato, o vengono insegnate loro le cose sbagliate». Chris McGovern, ex consigliere del ministero per l’Educazione, ha aggiunto invece che molti professori «non lo considerano una figura eroica. Se viene trattato, è spesso in termini delle sue vedute razziste».