LA CULTURA WOKE CON CINA, RUSSIA E ISLAMISTI PUNTANO A “DE-OCCIDENTALIZZARE” IL MONDO: PARLA L’IDEOLOGO FRANCESE
Cina, Russia, islamismo fondamentalista e pure cultura woke: secondo il più importante studioso delle idee in Francia, Pierre-André Taguieff, vi sarebbe una sorta di “eterogenesi dei fini” nel puntare alla continua “de-occidentalizzazione” del mondo. Lo racconta il filosofo a “Il Foglio”, intervistato per commentare l’inversione di parte dell’Occidente che va ad abbracciare le istanze nefaste delle dittature mondiali nell’attaccare il “nemico comune”, ovvero la libertà di origine giudaico-illuminista-cristiana.
Quella “parte” occidentale che rischia di cedere sempre più spazio alle istanze anti-Occidente è raffigurata secondo Taguieff dall’area progressista che si vede trionfare nelle piazze di mezzo mondo: per i palestinesi, contro gli israeliani, quasi “legittimando” le azioni di Hamas. «I loro riflessi ideologici impongono di difendere i presunti ‘dominati’ contro i presunti ‘dominanti’. L’inversione vittimizzata che questa conversione implica si traduce nella nazificazione dei ‘sionisti’ e, più in generale, degli ebrei», racconta ancora il filosofo francese al “Foglio”. Sempre secondo Taguieff, gli islamisti che permangono nell’area del Medio Oriente in aperto contrasto allo Stato ebraico, avrebbero trovate terreno sempre più fertile non solo in Russia e in Cina ma anche nell’ideologia woke sempre più in auge nelle aree più progressiste e “illuminate” di varie università d’America e del Regno Unito (ma non solo).
TAGUIEFF: “CONVERGENZA IDEOLOGICA TRA LA SINISTRA E L’ISLAMISMO”
Molti occidentali, rileva ancora Taguieff, si sono uniti al campo dei “nemici dell’Occidente” in un nuovo tipo di ideologia da lui stesso definita con il neologismo di “esperofobia’: «E’ un odio ontologico quello che troviamo oggi, in particolare, nel mondo musulmano sotto l’influenza islamica […] l’esperofobia è presente anche in Russia, Cina e nelle popolazioni dei paesi occidentali, in particolare negli ambienti della nuova estrema sinistra wokizzata». L’ideologia contro la tradizione occidentale, continua il filosofo, vuole mettere fine al patrimonio della civiltà moderna «distruggendola e demonizzandola». Vedere le piazze della sinistra mondiale, anche in Occidente, impegnate ad attaccare Israele come il nuovo “Stato nazista” fa riaccendere nell’ideologo Pierre-André Taguieff il timore di un sovvertimento della realtà che arriva da lontano: «Il messaggio trasmesso è che gli ebrei sionisti sono i nuovi nazisti e i palestinesi sono i nuovi ebrei. La strumentalizzazione e la falsa rappresentazione dell’antirazzismo consistono nel dare un volto all’antisionismo, basato sull’immagine della vittima palestinese di un ‘sionismo’ immaginario».
Dalla Francia al resto dell’Europa, arrivando fino agli Stati Uniti: il timore si sta concretizzando per l’Occidente delle libertà sorto sulle origini salde della tradizione giudaico-cristiana, «una squalifica islamica del sentimento nazionale costituisce un punto di convergenza ideologica con la sinistra che demonizza il patriottismo tanto quanto il nazionalismo», commenta ancora Taguieff invitando la società occidentale a non cadere nella trappola di rimanere “cieche” di fronte alle minacce che provengono dal proprio di dentro, «Rifugio delle libertà e della razionalità, nonostante le sue tentazioni suicide e i suoi slanci di arroganza, la civiltà occidentale merita di essere difesa contro i suoi nemici e i suoi falsi amici».