Nella notte tra lunedì e martedì si è riunita la plenaria europea e il Parlamento, il consiglio, La Commissione Europea hanno raggiunto un accordo sulla direttiva da emanare a tutti i paesi dell’UE “Women on boards“. Si tratta di una direttiva focalizzata sulla parità di genere che ha l’obiettivo di aumentare il numero delle donne all’interno dei consigli di amministrazione. Infatti entro il 2026 tutte le società quotate in borsa dovrebbero garantire il 40% dei posti senza incarichi esecutivi oppure il 33% dei posti con incarichi esecutivi.



Women on boards: le donne sono il 60% dei laureati in economia

Infatti le donne rappresentano il 60% dei laureati in economia ma, curiosamente all’interno delle aziende i ruoli di maggiore responsabilità vengono affidati prevalentemente agli uomini. La presenza femminile ancora troppo scarsa Per questo la Commissione Europea aveva presentato la proposta nel 2012 e il Parlamento Europeo aveva discusso in merito alla stessa un anno dopo. Il fascicolo relativo a questa direttiva è stato bloccato nel Consiglio Europeo per 9 anni, fino a quando i ministri del lavoro lo scorso marzo hanno deciso di recuperare i tavoli delle trattative e finalmente i processi sono stati velocizzati.



Women on boards: l’iter della direttiva

Attualmente è la stessa compagine direttiva delle istituzioni europee ad essere guidata da donne, Ursula von der Leyen è presidente della commissione europea, mentre Roberta Metsola è presidente del Consiglio Europeo. È evidente dunque che la direttiva Women on boards doveva proseguire nel suo iter. La presidente della Commissione europea ha infatti annunciato che si tratta di una direttiva win-win, vantaggiosa per le donne, per gli uomini, per le imprese e per i dipendenti. L’accordo vedrà più donne prendere il comando nel settore delle imprese. In questo modo è possibile equilibrare il campo di gioco.



Naturalmente per chi non rispetta gli obiettivi entra in campo il tema delle sanzioni: stabilire l’entità di queste sanzioni è competenza dei paesi membri che dovranno attuarle.