Stasera su Rai1, alle 21:25, torna in Tv Wonder, una toccante pellicola che affonda le sue radici in una storia vera. La scrittrice americana R.J. Palacio ha infatti svelato che il suo bestseller nasce da un episodio in particolare. Un giorno, all’ingresso in una gelateria, il figlio della scrittrice si è messo a piangere dopo aver incontrato una bambina che presentava una deformità facciale. Le lacrime e lo spavento del bambino l’hanno portata a lasciare immediatamente il locale ma, qualche tempo dopo, si è poi detta fortemente in colpa per il suo gesto e per non aver saputo gestire subito la situazione e spiegare al suo bambino cosa significasse quanto appena visto. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Wonder, la storia vera e la sindrome Treacher Collins che hanno ispirato il film
Wonder è la trasposizione cinematografica dell’omonimo bestseller di R.J. Palacio tratto da una storia vera, quella di una bambina che la stessa scrittrice ha conosciuto in un bar e che era affetta da una grave deformazione facciale. In particolare, si tratta della sindrome di Treacher Collins, dal nome del medico che la descrisse per la prima volta nel 1900, una displasia mandibolofacciale, una malattia congenita che si manifesta con una deformazione facciale che colpisce soprattutto le ossa degli zigomi e della mandibola e le orbite degli occhi causando difficoltà di respirazione e masticazione. Secondo quanto la stessa Palacio ha raccontato al Telegraph la storia alla base del film è frutto di un episodio che le è accaduto e di cui non va molto fiera. Sembra che un giorno, mentre era al parco con i figli, ha incontrato una bambina affetta dalla sindrome di Treacher Collins e la sua prima reazione è stata quella di alzarsi e allontanarsi per evitare che il figlio di tre anni potesse spaventarsi a quella visione.
La reazione e la fuga davanti ad una bambina affetta dalla sindrome di Treacher Collins
Secondo quanto ha raccontato la stessa scrittrice del libro che ha ispirato il film, R.J. Palacio, fu proprio quella sua reazione a spingerla a scrivere il libro in modo tale che il suo atteggiamento insensibile non capi più né a lei e né ad altri. A People la stessa R.J Palacio ha spiegato: “In seguito, ho iniziato a pensare davvero … quello che avrei dovuto fare, ovviamente, era semplicemente rivolgermi alla bambina e magari iniziare una conversazione e dimostrare con l’esempio che non c’era davvero nulla di cui aver paura. Questo mi ha solo fatto pensare a come deve essere affrontare ogni giorno un mondo che non sa bene come affrontarti”. Questo ha ispirato Wonder trasformando un errore in qualcosa di buono.