C’è anche Woody Allen, regista dallo stile umoristico e a tratti dissacrante, tra gli ospiti della nuova puntata di Che tempo che fa, il talk show condotto da Fabio Fazio che anche questa sera accoglierà nel suo studio una star internazionale. È appena uscito Rifkin’s Festival, il nuovo film di Allen che racconta il susseguirsi di incontri di uno scrittore – lo stesso Rifkin – che segue la moglie nel suo lavoro di addetta stampa. Rifkin è un personaggio in linea con quelli delle sue precedenti pellicole: anche lui è geloso, ipocondriaco e soprattutto immerso in una realtà stravagante in cui i flirt sono all’ordine del giorno e, in fondo, si prende tutto estremamente alla leggera (per non dire con superficialità). Woody sostiene che Rifkin sia anche un po’ lui: ne parla così in un’intervista al Gazzettino rilasciata il 5 maggio scorso, una sorta di excursus sulla sua carriera dagli esordi fino al suo ultimo lavoro. “Come tutti i personaggi dei miei film”, dichiara Allen, “contiene molti aspetti del mio carattere. Conosco troppo bene i miei difetti, le mie ansie, il mio umorismo. La famiglia mi accusa di trasformare in sintomi medici ogni preoccupazione, ma non posso farci niente: metto queste cose nei miei film perché parto sempre da esperienze personali”.
Il rapporto di Woody Allen con Dio
Cresciuto in una famiglia ebrea, Woody Allen ama parlare di Dio, soprattutto nei suoi film. È vero, non tutte le sue uscite sono riverenti, ma quella che Allen manifesta è in fondo una comprensibile esigenza di chiarezza: pur essendo un suo ‘fan’, dice, gli chiederebbe “come hai fatto a permettere certe cose?”. Ma la vera domanda è: come hanno fatto gli uomini a perpetrarle? Se Dio intervenisse, infatti, verrebbe meno la sacra (meno spesso ‘santa’) libertà che lo stesso Woody rivendica, auto-permettendosi – per esempio – di ‘criticare’ l’Altissimo. Oltre alla componente di spiritualità, però, nelle sue pellicole non manca nemmeno lo spirito: il regista è famoso per le sue battute e la costruzione di alcuni personaggi che accentuano in loro stessi un qualche difetto umano, e in effetti, al di là dei gusti cinematografici, Allen appare davvero come una persona estremamente arguta e divertente.
Woody Allen sulla crisi del cinema
Quanto alla situazione odierna del mondo del cinema, Woody Allenstreaming, secondo lui, finirà per uccidere le sale. “La gente si è abituata a vedere i film in casa, su schermi sempre più grandi, senza pagare uno o più biglietti e senza vicini che tossiscono o bisbigliano. Basta premere un bottone e vedi il film. Ma il cinema – prosegue – è un’esperienza collettiva che fa fatta in sala. Capolavori come Via col vento, Quarto potere, Il Padrino non sono stati fatti per essere visti al computer in compagnia di pochi amici”.