WWF è tra le cinque associazioni ambientaliste che farà causa alla Commissione Europea. Assieme a ClientEarth, Transport & Environment e Friends of the Earth Germany, Wwf Europe a fine aprile ha presentato ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione Europea contro il rifiuto a rimuovere il gas fossile dalla tassonomia della finanza sostenibile. Anche Greenpeace ha intentato una causa contro la Commissione Europea per l’inclusione del gas fossile e dell’energia nucleare nella tassonomia verde. Le prime udienze sono attese per la seconda metà del 2024 e la sentenza potrebbe arrivare già nel 2025.



La tassonomia verde dell’Unione Europea è un sistema di classificazione che ha lo scopo di definire in modo univoco quali attività economiche e quali investimenti siano da considerare sostenibili. In questo modo si intende orientare i capitali di investitori pubblici e privati contrastando il greenwashing e supportando le aziende in un percorso di sviluppo sostenibile. Le associazioni ambientaliste, tra cui il WWF e Greenpeace, vogliono però ribadire con forza che nessun uso del gas può essere considerato sostenibile a causa dell’impatto negativo sul clima e sull’ambiente. In particolare, sotto la lente degli ambientalisti c’è il metano, che quando viene disperso in atmosfera ha un impatto sul cambiamento climatico è più di 80 volte maggiore della CO2. Quindi, se la Commissione Europea dovesse conferire al metano il bollino di sostenibile, si potrebbe peggiorare la dipendenza dell’Unione dal gas. Con conseguenze molto concrete per i cittadini europei.



La causa del WWF contro la Commissione Europea: “in futuro dipendenza da gas fossile e metano”

WWF fa causa alla Commissione Europea, dichiarando che il gas e in particolare il metano non possono considerarsi energie green. Se l’Europa dovesse dichiararne la sostenibilità, argomentano le associazioni ambientaliste, i cittadini dell’Unione sarebbero esposti a una maggiore volatilità del prezzi energetici, ma anche a una dipendenza dai Paesi produttori e a crisi di approvvigionamento in futuro, con potenziali impatti devastanti sulle bollette delle famiglie.

Secondo gli ambientalisti, la Commissione Europea sarebbe andata contro il parere dei suoi stessi consulenti scientifici quando ha etichettato gli usi del gas e del metano come “sostenibili”. A supportare questa causa anche l’Osservatorio contro il Greenwashing, cioè una coalizione di ong italiane che comprende anche WWF e Legambiente, che ha compilato una propria tassonomia indipendente basata sulla scienza, e che ha lanciato un’accusa durissima sui propri portali: “la tassonomia dell’Ue era stata originariamente concepita per eliminare il greenwashing, ma è invece diventata un altro strumento per ingannare i consumatori“.