Xavi tornerà ad allenare il Barcellona. Lo ha detto lui, lo aveva già confidato il presidente Josep Maria Bartomeu. Un giorno, il centrocampista catalano siederà sulla panchina blaugrana: non è questione di se ma di quando. Riguardo questo, quando pochi mesi fa Ernesto Valverde era sul filo dell’esonero (poi avvenuto) il patron della società aveva già contattato l’allenatore dell’Al Sadd: impegnato nel Mondiale per Club (dove ha raggiunto la semifinale) Xavi aveva risposto picche, declinando l’offerta perché, diceva, non era ancora pronto. Adesso sì: lo ha rivelato a La Vanguardia, affermando di poter dare delle cose ai giocatori. Alle sue condizioni però: ovvero, ripartire da zero e con un progetto nel quale sia lui ad avere l’ultima parola. Siamo curiosi: il Barcellona di Xavi potrebbe partire già per il 2020-2021, perché la posizione di Quique Setién è tutt’altro che salda.



Non possiamo che tornare con la mente al 2008, quando Pep Guardiola prese per mano il Barcellona: aprì con un punto e zero gol nelle prime due partite di campionato, poi vinse tutto a ripetizione e la sua squadra divenne un simbolo non solo di quegli anni ma di tutta la storia del calcio. Di quell’undici, Xavi occupava il ruolo che Pep aveva nel Dream Team di Johann Cruyff: regista, playmaker e creatore di tutto il gioco. Un signore sul rettangolo verde, un professore che, raccontano, già quando aveva 6 anni rimaneva in difesa a coprire i compagni tutti a rincorrere il pallone, perché “qualcuno dovrà pur rimanere a guardia della squadra”. Negli anni Xavi è diventato il calciatore con più presenze nel club, ha vinto quattro Champions League e otto campionati e tutto quello che avrebbe potuto mettere in bacheca. Il paragone con Guardiola regge nelle premesse perché anche l’attuale tecnico del Manchester City aveva poca gavetta ma era legato a filo triplo e quadruplo all’universo Barcellona; per il resto, vedremo.



XAVI ALLENERA’ IL BARCELLONA: QUALE SARA’ IL PROGETTO?

Volendo ipotizzare, comunque, il Barcellona di Xavi sarebbe impostato con il 4-3-3: questo è quasi un obbligo fin dai tempi della rivoluzione operata da Rinus Michels (con Cruyff in campo) e non si tocca, nonostante le sue varianti recenti. L’ex centrocampista poi è diventato tra i più grandi al mondo giocando con quel sistema; ha già anche parlato dei calciatori sostenendo che Leo Messi è il migliore al mondo e che Gerard Piqué, Marc-André Ter Stegen, Jordi Alba e Sergio Busquets sono i numeri uno nei loro ruoli. Poi ci sono Frenkie De Jong e Luis Suarez: “Penso si possa vincere per altri dieci anni” ha affermato, ma chiaramente questa è solo la base. Rispetto ad altri, di Neymar (con cui ha giocato, vincendo la Champions League) il catalano riferisce di un giocatore fantastico ma che “culturalmente” non sarebbe forse l’ideale, mentre due calciatori che farebbero al caso suo e dei blaugrana sarebbero Jadon Sancho e Serge Gnabry. si intuisce già qualcosa: due tra i più forti esterni in circolazione, ancora giovanissimi e dunque capaci di ampliare il modello e renderlo nuovamente unico e sublime.



Possiamo dunque solo aspettare che Xavi Hernandez diventi l’allenatore del Barcellona. Noi scommettiamo già sulla prossima stagione, anche se i catalani dovessero avere un guizzo finale e arrivare a vincere Liga e Champions League; Quique Setién, arrivato a prendere il posto di Valverde, sembra essere un traghettatore chiamato a condurre in porto la nave senza sussulti, per poi affidarne il timone ad altri per il viaggio più lungo. Con il suo Al Sadd Xavi ha maturato esperienza; lo spogliatoio del Barcellona sarebbe ben altra cosa ma dalla sua l’ex centrocampista ha l’aura di leggenda che lo accompagnerà. Può essere un’arma a doppio taglio ovviamente, ma se lo Xavi allenatore sarà anche solo un briciolo di quello che è stato in campo, il successo potrebbe essere assicurato. Del resto al Camp Nou sono abituati bene: Cruyff e Guardiola, parte integrante di questa storia, al Barcellona hanno giocato e il Barcellona lo hanno allenato, ed entrambi sono oggi nell’Olimpo blaugrana. Sinceramente, da appassionati di calcio non possiamo che avere l’acquolina in bocca…