PERCHÈ IL GOVERNO PUÒ CONGELARE I BENI DEGLI OLIGARCHI RUSSI: LA BASE GIURIDICA
«Nei giorni scorsi il Comitato per la Sicurezza Finanziaria del Ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti e continueranno ad essere eseguiti nei prossimi giorni. Mi piacerebbe davvero che misure simili o analoghe venissero prese da tutti i nostri Paesi»: lo ha sottolineato nel punto stampa da Bruxelles lo scorso 7 marzo il Premier Mario Draghi, commentando le forti sanzioni prese dal Governo italiano contro il “potentato” russo che per affari, turismo e viaggi ha frequentato/frequenta il nostro Paese.
Yacht, conti bancari, immobili, disponibilità economiche e quant’altro: le azioni lanciate dallo Stato contro diversi oligarchi russi rientrano nella strategia di sanzioni che a più ampia scala l’Europa e la Nato hanno deciso di scagliare contro il Cremlino, per via della guerra in Ucraina. Al di là del merito “politico” sull’opportunità di prendere o non prendere tale decisione contro la Russia, proviamo a capire più da vicino perché il Governo italiano può arrivare a prendere una decisione del genere così dura per individui che non sono direttamente coinvolti nel conflitto militare in corso ad Est. Laddove anche i giornali a volte stentano, a chi vuole capire di più a volte anche i social network offrono occasioni ci eccellenza, come nel caso del focus di “LawPills” dedicato interamente al congelamento dei beni in Italia nei confronti dei soggetti legati al Governo russo (qui sotto trovate tutte le slide, ndr). Ebbene, il portale esperto di materia giuridica, sottolinea come l’Unione Europea già nei giorni scorsi aveva adottata una serie di provvedimenti sanzionatori nei confronti degli oligarchi, in quanto considerati “fiancheggiatori o sostenitori di Putin”. In Italia stato deciso con il provvedimento del 4 marzo 2022 – a firma MEF – di adeguarsi alla direttiva Ue per il congelamento dei beni anche su territorio italiano dei 26 soggetti aggiunti nel 2022 alle relative sanzioni contro “oligarchi” russi (le sanzioni in Italia sono regolate e disciplinate dal Decreto 109 del 2007, rileva LawPills).
SANZIONI A OLIGARCHI RUSSI: SU INSTAGRAM LA SPIEGAZIONE DELL’AVV. MORRONE E LAWPILLS
Mentre nelle slide di LawPills è possibile trovare ogni singolo dettaglio giuridico e conseguenza delle sanzioni lanciate contro gli oligarchi russi nel nostro Paese, a rendere ancora più semplice e comprensibile è intervenuta l’avvocato penalista del Foro di Milano Cristina Morrone. Con una serie di stories sul proprio account Instagram, l’avvocatessa ha aperto il dibattito e stimolato l’ulteriore puntuale approfondimento di LawPills non prima di aver chiarito in modo efficace e comprensibile tre punti chiave della vicenda “congelamento beni”. In primo luogo, Morrone spiega perché le misure restrittive di cui si sente parlare in questi giorni sono attuate mediante regolamenti Ue in Italia: «sono direttamente applicabili nello Stato», ciò significa, spiega ancora l’avvocato milanese, che l’Italia «può recepire queste misure come se fossero pienamente leggi del nostro Stato».
Per capire però i veri obiettivi per cui l’Unione Europea vuole adottare tale sanzioni, l’avvocato Morrone entra nello specifico e nel tecnico: «salvaguardare i valori sugli interessi fondamentali e la sicurezza in Ue; preservare la pace; consolidare e sostenere la democrazia, lo stato di diritto, diritti umani e principi del diritto internazionale; prevenire i conflitti e rafforza la sicurezza internazionale». Da ultimo, ovviamente l’Unione Europea non può in maniera incondizionata attuare tale sanzioni; la Commissione può adottare tali misure restrittive solo in caso di: Governi di Paesi terzi a causa delle loro politiche; entità-società che forniscono gli studenti per l’attuazione delle politiche in questione; gruppi o organizzazioni terroristici; individui che sostengono le politiche in questione e sono coinvolti in attività terroristiche.
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