Yana Malajko, il padre: “Troverò giustizia”

Yana Malajko è stata trovata morta in campagna, sotto una catasta di legna, nei pressi di una centrale elettrica al confine tra le province di Mantova a Brescia. La giovane di origine ucraina, che di professione faceva la barista, è stata uccisa dell’ex fidanzato Dumitru Stratan, moldavo, che non accettava la fine della sua relazione. Papà Oleksander, che per giorni ha aiutato le forze dell’ordine nelle ricerche della figlia, è straziato. A Storie Italiane, l’uomo ha dichiarato: “Mia figlia era il mio cuore e voglio chiederle scusa per non averla potuta difendere. Troverò la giustizia per lei e per tutti gli altri. Mi sento malissimo, come posso sentirmi…”.



L’avvocato del padre di Yana ha spiegato: “Prima che la salma venga consegnata, il papà dovrà riconoscere il corpo della figlia. Lo abbiamo già preparato psicologicamente in modo che sia forte come è sempre stato. Yana si è difesa. Il fatto è stato compiuto nella camera da letto e non ci sono le riprese dirette, però è chiaro che lui doveva uscire dalla camera da letto. Infatti alle 4 di notte la telecamera interna dell’appartamento viene spenta perché lui doveva passare con il corpo di Yana, che era in pigiama. L’ha avvolta nel lenzuolo”.



Il fidanzato di Yana: “Non accettava che fosse felice”

Yana Malajko, la barista 23enne uccisa dell’ex fidanzato, aveva un nuovo compagno. Si trattava di un ragazzo che frequentava la stessa compagnia di Dumitru, l’ex che le ha tolto la vita. Il moldavo e la giovane si erano lasciati per la vita fuori controllo di lui: l’uomo, che aveva 34 anni, non lavorava: soltanto a volte dava una mano nel bar della sorella, l’Event coffee di Castiglione. Era geloso e fuori controllo, tanto che lo scorso 7 gennaio Yana lo aveva lasciato e aveva intrapreso una nuova frequentazione con un altro giovane, Andrej.



Dopo aver scoperto la sua nuova relazione, che non accettava, Dumitru aveva deciso di toglierle la vita. “L’ho ammazzata come lei ha ammazzato me” si era “giustificato” in preda al delirio. Andrej, nuovo compagno di Yana, ha raccontato a Storie Italiane: “È una terribile tragedia, non doveva andare a finire in questo modo. Lei voleva solo la sua libertà, voleva crearsi la sua vita, mentre qualcuno ha pensato bene di prendersi la briga di ucciderla perché non accettava che lei fosse indipendente e felice”.