L’avvocato Angelo Lino Murtas, legale della famiglia della povera Yana Malayko, ha parlato stamane ai microfoni di Mattino Cinque, in diretta su Canale 5. “Purtroppo la storia è così, Dumitru non è che ha tentato di mettere il corpo di Yana nella valigia, l’ha proprio messo. Durante l’autopsia sono emersi segni di contenimento lasciati come ‘timbro’ da una valigia, tra l’altro era una valigia di piccole dimensioni, quindi ha costretto il corpo ad una posizione fetale con le braccia e le gambe davanti al petto, cercando di farcela stare”.



Quindi l’avvocato della famiglia di Yana Malayko ha proseguito, raccontando una possibile realtà agghiacciante: “E’ una valigia di dimensioni ridotte, emergeva una parte della testa e per riuscire a contenerla Dumitru ha usato il cellophane da cucina e ha attorcigliato la valigia, stringendola, per poter far stare il corpo all’interno e ci è riuscito. Ho contezza di questo perchè ci sono i segni e la ricostruzione parla di questo. E’ terribile ed io ho anche il sospetto da ciò che ho visto dal corpo e che non fosse ancora morta, stesse ancora morendo, era priva di sensi e in agonia: è stata introdotta subito nella valigia e poi trasportata con attorno una coperta in pile e il tutto con un lenzuolo azzurro”.



YANA MALAYKO, L’AVVOCATO DI FAMIGLIA: “HA TENTATO DI DIFENDERSI”

Quindi l’avvocato della famiglia di Yana Malayko ha proseguito: “Era prestante fisicamente, conosceva tecniche di difesa, ha provato fino all’ultimo a difendersi. Penso sia stata colta di sorpresa, Dumitru non era fisicamente molto potente, era abbastanza magro e lei ha reagito”.

Andrej, l’ex fidanzato di Yana Malayko, intervistato da Mattino Cinque, ha aggiunto: “Quella sera ero andata a prenderla alle 21:30, siamo andati a cena poi siamo tornati a casa mia, abbiamo visto un film e sono iniziati ad arrivare dei messaggi del suo ex che le diceva di tornare a casa per darle il cane che stava male. L’ho accompagnata poi mi ha detto di tornare a casa perchè era tardi, poi verso le 2:00 mi ha detto che Dumitru era arrivato e che era tutto ok, poi mi ha dato la buonanotte e non l’ho più sentita. Non era preoccupata. Qualche rimpianto? Se mi fossi insospettito magari l’avrei lasciata a casa mia e non l’avrei portata da lei”. L’avvocato Murtas ha ripreso la parola parlando della mamma di Yana Malayko: “E’ rifugiata dall’Ucraina e si trova in Canada, io la sto aspettando all’aeroporto, arriverà. Sulla valigia volevo precisare che è stata ritrovata e sequestrata. Per quanto riguarda il corpo contundente (usato per colpire Yana ndr), non sappiamo se sia una spranga, sembra un oggetto molto duro alla mano e sul lato destro del viso probabilmente più di una volta. Dovrebbe essere un corpo tondeggiante, se fosse stato angolare avrebbe creato un segno più netto”.