Il delitto della giovane Yanexy Gonzales Guevara sarà al centro della prima puntata stagionale di Amore Criminale, in onda questa domenica 19 gennaio. Yanexy era una ragazza di 23 anni di origini cubane quando fu uccisa alla fine dell’estate 2008 in provincia di Ravenna. Yanexy conobbe sull’isola cubana di cui era originaria un uomo italiano, l’imprenditore edile Marco Cantini di oltre venti anni più grande e se ne innamorò al punto da sposarlo. Dopo il trasferimento in Italia in un piccolo paese di provincia, Passogatto di Lugo, la giovane si ritrovò ben presto a vivere una situazione di grande isolamento e conseguente disagio. Oltre al marito non conosceva nessun altro e la nostalgia della sua famiglia di origine rappresentava ormai una costanza. Dal matrimonio con l’imprenditore nacque una figlia ma questo non bastò a risanare Yanexy da quella forte depressione post partum che l’aveva colpita. Anche per questo il marito decise di affidare la piccola ad una zia affinché potesse prendersene cura. Una volta uscita dal tunnel della depressione, la moglie tentò di riprendersi la sua bambina senza riuscirci e lo stesso marito ne ostacolò il loro riavvicinamento. Da qui la decisione di separarsi.



YANEXY GUEVARA, LA MISTERIOSA SCOMPARSA

Dopo aver avviato le pratiche di divorzio, Yanexy Gonzales Guevara tentò di fare ritorno a Cuba insieme alla figlia, ma Cantini fece di tutto per impedirglielo. Una sera, dopo l’ennesima violenta lite, della 23enne si persero misteriosamente le tracce. Iniziarono così le ricerche della donna che andarono avanti per due lunghe settimane, fino a quando il suo corpo fu rinvenuto il 2 settembre del 2008 in fondo ad un pozzo nelle campagne di Passogatto, a poca distanza da dove viveva insieme al marito. A dare l’allarme della sua scomparsa fu proprio il marito Marco Cantini, preoccupato per un possibile quanto drammatico suicidio. La verità però, era ben diversa e decisamente più grave. L’iter giudiziario che portò a stabilire la verità su quello che, senza dubbio, fu un delitto, durò ben dieci anni e cinque lunghi processi al termine dei quali fu stabilito che l’assassino di Yanexy Gonzalez Guevara rispondeva al nome del marito ed imprenditore Marco Cantini. La sentenza di condanna a carico dell’uomo arrivò solo nel gennaio 2018, confermando 23 anni di reclusione a suo carico, con l’accusa di omicidio volontario.



LA SVOLTA E I PROCESSI

La vera svolta nelle indagini sull’omicidio di Yanexy Gonzalez Guevara arrivò nel 2011 con l’arresto del marito Marco Cantini. Tanti gli indizi contro di lui: dai capelli della moglie, insieme a fibre del suo giubbotto, trovati nell’auto Bmw fino ad alcuni detriti nel corpetto della vittima compatibili con il materiale entrato nei vestiti durante il trascinamento del corpo verso il pozzo e la cancellazione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza relative al giorno del delitto. Da quel momento prese il via il lungo iter giudiziario non privo di colpi di scena. L’uomo fu infatti assolto in primo grado, salvo poi essere condannato in appello nel 2014 a 23 anni di reclusione. L’anno seguente la Cassazione annullò la sentenza di secondo grado disponendo un Appello bis in cui arrivò la nuova condanna – sempre a 23 anni – nel 2016. Con la sentenza di terzo grado del gennaio di due anni fa, si è chiuso definitivamente il capitolo attorno all’omicidio della giovane cubana, con la condanna del marito accusato del delitto della donna. L’imputato decise di non essere presente in aula al momento della lettura della sentenza, come riferì RavennaNotizie.it.

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