OMICIDIO YARA GAMBIRASIO, LA BATTAGLIA SUI REPERTI

Attorno ai reperti dell’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio si intreccia una storia che sembra infinita, perché dopo i vari muri innalzati dai giudici è arrivato il via libera della Cassazione affinché la difesa di Massimo Bossetti possa visionarli. Dal punto di vista processuale, il caso è chiuso dal 2018, quando l’ex muratore di Mapello è stato condannato definitivamente all’ergastolo. Ma resta aperta la questione dei reperti, infatti ieri c’è stata l’udienza per l’incidente di esecuzione, a cui il 53enne ha preso parte in videocollegamento dal carcere di Bollate.



I legali hanno ottenuto la verifica di ulteriori reperti. Infatti, la Corte d’Assise ha deciso che la polizia giudiziaria si rechi all’Istituto di medicina legale di Milano, dove venne effettuata l’autopsia sul cadavere della 13enne di Brembate di Sopra, per capire se ci sono gli altri reperti che la difesa vuole vedere e, in tal caso, dove sono. Inoltre, va redatta e depositata una relazione entro 10 giorni dalla prossima udienza, prevista il 2 dicembre.



LA DIFESA DI MASSIMO BOSSETTI PUNTA A NUOVE ANALISI

Sarà la terza udienza: alla prima vennero aperti tre scatole con il materiale dell’ufficio corpi di reato, tra cui le provette di Dna residuo, ma per la difesa ne mancano altre. Stando a quanto ricostruito dal Corriere della Sera, nella giornata di martedì un carabiniere e un poliziotto hanno aperto, con le precauzioni del caso, altre quattro scatole che contengono altri oggetti di Yara Gambirasio e trovati nel campo.

Il pubblico ministero è contrario ad altre richieste in merito ai reperti dell’autopsia, perché non si tratta di materiale confiscato, quindi non è compreso nel via libera dato dalla Cassazione, ma la Corte d’Assise ha deciso diversamente. L’avvocato Salvagni ha spiegato che l’obiettivo è procedere con una richiesta di analisi dei reperti, visto che la difesa contesta il dna di Ignoto 1, le cui tracce sono state individuate sulle mutandine e i leggings della vittima, una prova decisiva in tutti i gradi di giudizio.



Infatti, i legali di Massimo Bossetti vogliono visionare, tra le altre cose, anche le foto dei reperti, il materiale genetico e l’apparecchio per i denti portato dalla vittima. Ma non si sono sbilanciati riguardo quali sono quelli per i quali faranno richiesta di ulteriori analisi, confermando comunque che verrà presentata un’istanza in merito.