Arrivano nuovi aggiornamenti sul caso Yara Gambirasio dopo l’udienza che si è tenuta ieri. Come vi abbiamo raccontato, i due avvocati della difesa di Massimo Bossetti stanno insistendo dopo che la Cassazione ha dato loro la possibilità di discutere forse i 98 reperti della vicenda, 54 che sono Dna.
Storie Italiane rivela che gli avvocati di Bossetti non punteranno sulla traccia 31G20, la mista più copiosa che conteneva il Dna di Yara ma anche di Ignoto 1, che secondo le Corti era quello di Bossetti, poichè quel materiale genetico è finito. Stanno puntando su un altro Dna, vogliono analizzarlo per fare sì che venga ricostruito un profilo genetico di un altro profilo che non sia Bossetti. La Corte dovrà decidere sulla possibilità di fare nuove analisi e sono attesi aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni. (Aggiornamento di MB)
CASO YARA GAMBIRASIO, L’ULTIMA UDIENZA
Giornata importante, oggi 19 maggio, per Massimo Bossetti, l’uomo accusato di essere l’assassino di Yara Gambirasio e condannato all’ergastolo in via definitiva. La Corte d’Assise è infatti chiamata ad esprimersi sull’istanza presentata dalla difesa del carpentiere di Mapello rispetto all’esame dei 98 reperti. Si tratta per Bossetti dell’ultima speranza dal momento che tra i reperti ci sono anche 54 campioni di Dna tra cui indumenti, biancheria e scarpe che la vittima tredicenne indossava quando quel 26 novembre 2010 uscì per l’ultima volta di casa per poi essere ritrovata tre mesi dopo senza vita in un campo di Chignolo. Massimo Bossetti, in questi anni, dal carcere ha sempre urlato la sua innocenza asserendo di non essere lui l’assassino e chiedendo a gran voce che possa essere rianalizzato il Dna con una superperizia, cosa che non gli è stata permessa nel corso del processo. Dai 98 reperti potrebbe uscire qualcosa tale da dimostrare la sua presunta verità.
A poche ore da questa importantissima udienza che si sta tenendo oggi, la trasmissione Lombardia Nera ha intervistato uno dei difensori di Massimo Bossetti, l’avvocato Claudio Salvagni. “Io e il mio collega Paolo Camporini ci siamo legati all’ufficio corpi di reato per sincerarci che i reperti fossero in realtà custoditi presso questo ufficio. Da un esame a video della situazione il responsabile dell’ufficio ci ha confermato che in data 2 dicembre è stato concentrato tutto presso l’ufficio corpi di reato che è da loro custodito”, ha confermato Salvagni.
OMICIDIO YARA GAMBIRASIO, VERITÀ SU BOSSETTI GRAZIE A REPERTI?
In merito alle modalità di conservazione dei reperti sui quali ora Massimo Bossetti spera di poter dimostrare la sua innocenza, l’avvocato Salvagni ai microfoni del programma di Antenna 3 ha commentato: “Noi non sappiamo le modalità di conservazione ma auspichiamo che queste siano fatte in ossequio alla particolare caratteristica del bene che viene conservato che in questo caso si parla di Dna”. In occasione dell’udienza odierna, il legale ha spiegato cosa sarà deciso: “Tecnicamente l’udienza del 19 è un’udienza in camera di consiglio in cui la Corte dovrebbe solo decidere circa le modalità operative di accesso ai reperti che erano già state autorizzate”. L’avvocato ha poi svelato anche come sta attualmente il suo assistito e come ha atteso l’importante udienza di oggi: “Attende ovviamente con grande ansia, dice ‘sono anni da quando sono stato arrestato che continuo a ripetere che quel Dna lì non è il mio e che c’è sicuramente un errore, non l’ho mai potuto dimostrare durante i gradi di giudizio perchè è sempre stata negata la famosa perizia, spero di poterlo fare ora con questi esami finalmente autorizzati’. Il tempo che passa in carcere è un tempo lunghissimo e massacrante però nel caso specifico c’è certezza che andando a fare questi esami lui possa essere scagionato, lui ne è convintissimo”.
Bossetti non potrà esserci in aula ma solo ascoltato in videoconferenza attraverso i magistrato di sorveglianza. Intanto nel corso dell’udienza di oggi, come riferisce l’Ansa, Massimo Bossetti attraverso la sua difesa ha chiesto alla Corte d’assise di Bergamo che “sia prima di tutto ripristinata la legalità”. A dirlo è stato l’avvocato Paolo Camporini che ha commentato: “Chiede sia ripristinata non solo la legittimità ma anche la legalità”.