Un ragazzo di 21 anni è stato trovato morto a casa sua a Rapallo il 16 novembre 2021. È mancato all’improvviso ed è deceduto senza una spiegazione. Il padre non ha mai avuto accesso all’esito dell’autopsia, ma non smettono di volere risposte, nell’ipotesi che la vaccinazione anti Covid possa aver avuto un ruolo nella morte. Yaser era stato vaccinato con due dosi per ottenere il Green pass per andare in palestra. La prima dose il 23 luglio 2021, la seconda il 3 settembre. «Il vaccino era Pfizer, avevo chiesto al nostro medico di famiglia se rischiava complicanze, mi ha rassicurato che poteva farsi le punture», racconta il padre a La Verità, spiegando che le domande erano legate al fatto che negli ultimi tre anni aveva sofferto di attacchi di epilessia. Proprio per questo aveva esibito la sua documentazione medica al centro vaccinale. Suo figlio stava bene e all’apparenza la vaccinazione non avrebbe provocato reazioni avverse, ma è morto due mesi dopo la seconda dose.



Quando la mattina del 16 novembre 2021 la nuova moglie del padre si era recata nella stanza per svegliarlo, ha trovato il 21enne morto. I carabinieri arrivarono sul posto e il magistrato dispose l’autopsia per quella morte improvvisa e inspiegabile. Portato per un giorno all’ospedale di Lavagna, lo stesso dove fu ricoverata Camilla Canepa (18enne stroncata pochi mesi prima da una trombosi dopo il vaccino AstraZeneca), è stato poi trasferito all’ospedale San Martino per l’esame autoptico. «Dopo due giorni me lo restituirono, perché potessi seppellirlo, e mi diedero un numero di telefono a cui chiamare dopo circa quaranta giorni, per conoscere l’esito dell’autopsia», aggiunge il padre.



MORTO DOPO VACCINO COVID: PARLA IL PADRE

Ma ogni volta che il padre del 21enne chiamava a quel numero, gli veniva detto di attendere, perché il referto non era pronto. «Le scuse erano diverse, dicevano che si trattava di un caso complicato, che volevano vederci chiaro. Più di 25 volte ho chiamato, ma nessuno mi diceva di passare a prendere le carte sulla morte di mio figlio. Non erano mai pronte». Il 23 gennaio di quest’anno però gli hanno detto che doveva mandare una email ad una dottoressa del personale tecnico amministrativo del Dissal, il dipartimento di scienza della salute dell’Università di Genova. Il padre del 21enne ha provveduto subito, indicando anche il suo numero di cellulare, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Ci ha riprovato nei giorni scorsi, sentendosi dire che doveva mandare una email. «Più che arrabbiato, sono esasperato, avvilito. Perché nessuno vuole dirmi di che cosa è morto mio figlio?». L’ipotesi del medico di famiglia è che il 21enne sia morto per un colpo al cuore, anche se il ragazzo non aveva problemi cardiaci, ma comunque una risposta è dovuta.

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