Yellowjackets 2 ha soddisfatto pienamente i fan della prima ora ma anche conquistato molti nuovi adepti, che hanno dovuto recuperare rapidamente la visione della prima stagione. Così i 19 episodi complessivi, trovate tutto su Prime Video, sono da considerare un unicum difficilmente separabile (consigliato per questo motivo di evitare spoiler sulla prima stagione). Anche perché colpi di scena e nuove scoperte sono di continuo la parte più intrigante del racconto.
La serie tv si dipana lungo due vicende parallele e distanti 25 anni l’una dall’altra. Nel 1996 la squadra femminile di calcio di un liceo del New Jersey vince il campionato e conquista le finali nazionali in programma a Seattle. Durante il viaggio l’aereo precipita tra i fitti boschi dell’Ontario. Nonostante la maggior parte delle ragazze sia rimasta illesa nell’atterraggio di fortuna, per motivi che in parte sono ancora da chiarire, le operazioni di recupero falliscono e solo dopo 19 mesi le sopravvissute vengono poste in salvo. Cosa è accaduto al gruppo di ragazze in quei mesi? In realtà quello che è realmente accaduto in quei boschi, quando erano assediate dal freddo e dalla fame, da animali feroci e dagli inevitabili cedimenti psicologici, lo scopriremo solo un po’ alla volta.
L’altra storia riguarda le stesse ragazze, almeno quelle che sappiamo essere sopravvissute all’incidente, che dopo 25 anni cercano di affrontare le loro esistenze, superando il trauma di quello che è accaduto in quei mesi. Esse cercano di costruirsi una vita normale e allo stesso tempo continuano a proteggere il mistero che ancora avvolge il passato. Così è per Shauna, che gestisce da casalinga il suo tran-tran familiare con il marito Jeff (ex fidanzato della sua migliore amica Jacky, morta in Ontario) e la figlia Callie. Così è per Taissa, che ha avuto successo nel lavoro e che ora è candidata al senato. Così Misty, che nasconde le sue aspirazioni investigative dietro la vita normale di una infermiera in una casa di riposo per anziani.
Non è così per la quarta ragazza della nostra storia, Natalie. Appena uscita da un centro di recupero per alcolisti, Natalie riceve uno strano messaggio che la spinge a rimettersi in contatto con le altre tre vecchie compagne di scuola. Così il gruppo si ricostituisce e, dimostrando di aver imparato molte cose durante quei 19 mesi di sopravvivenza, cerca di capire chi sta provando a ricattarle. Le ragazze ormai donne sono decise a proteggere i loro segreti, ma soprattutto, a questo punto, vogliono scoprire che fine hanno fatto gli altri sopravvissuti.
Yellowjackets è una storia horror dai contorni comici e sentimentali. In effetti durante i mesi della sopravvivenza le ragazze hanno vissuto esperienze terribili, tra morti improvvise, strane presenze percepite nei boschi e cannibalismo. Hanno imparato a usare armi di ogni tipo e a sezionare cadaveri di animali e di esseri umani. Usato piante allucinogene e mangiato ogni cosa pur di sopravvivere. Ma ora dopo 25 anni devono fare i conti con le loro coscienze.
Le quattro ragazze da adulte sono interpretare da Melanie Lynskey (Shauna, candidata per ben due volte agli Emmy nella categoria miglior attrice protagonista), Jiuliette Lewis (Natalie), Christina Ricci (Misty) e Tawny Cypress (Taissa). Tra le ragazze merita una citazione Ella Purnell che interpreta la capitana della squadra Jackie. Come si vede tutte protagoniste al femminile (compreso l’ideatrice Ashley Lele) che lasciano ai pochi ruoli maschili solo le posizioni di rincalzo. In realtà, al di là della trama horror, la forza di Yellowjackets sta proprio nell’essere una grande storia di donne di oggi, delle loro sofferenze, materiali e psicologiche, ma anche della loro totale indipendenza, ormai conquistata, delle loro abilità e intelligenza, e della loro infinita umanità.
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