Perdere una figlia è sicuramente uno degli eventi più traumatici per un genitore; un dolore difficile da immaginare, ancor di più se quella scomparsa è condita da un mistero ancora oggi irrisolto. Il 6 gennaio del 1994, a New Orleans, vengono perse per sempre le tracce di Ylenia Carrisi – figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power – e ancora oggi nonostante la chiusura del caso aleggiano dubbi, speranze e sofferta rassegnazione.



Ylenia Carrisi, nel periodo precedente alla scomparsa, aveva deciso di prendersi una pausa dagli studi per partire alla volta degli Stati Uniti d’America per un viaggio solitario e introspettivo. Come racconta Il Post, alcuni segnali avevano già destato l’apprensione di suo padre Al Bano e della madre Romina Power; la giovane era nel pieno di alcuni dissidi, tipicamente giovanili, ma che per nulla lasciavano presagire un epilogo simile a quello che poi si è realizzato.



Ylenia Carrisi, la rassegnazione del padre Al Bano: “Ecco perché credo alla versione del guardiano del porto…”

Durante il viaggio in solitaria Ylenia Carrisi conobbe un artista di strada, Alexander Masakela, il cui rapporto non incontrava il favore dei genitori. Proprio con quest’ultimo, il 30 dicembre del 1993, soggiornò in un hotel a New Orleans per alcuni giorni prima di lasciare la struttura il 6 gennaio del 1994; da quel momento le sue tracce furono perse per sempre. Le ricerche partirono proprio quel giorno quando l’artista tentò di saldare il conto dell’albergo con gli assegni turistici della figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power.



Da quegli eventi, scaturi l’arresto di Aleksander Masakela; due settimane dopo l’artista venne però rilasciato dopo che il guardiano notturno del porto rivelò di aver riconosciuto Ylenia Carrisi nel volto della ragazza che proprio quella notte si gettò nel Mississippi. Tale circostanza pose fine alle ricerche e portò alla chiusura del caso ma oltre a quella testimonianza non sono mai giunte prove concrete sulle reali sorti della giovane. Suo padre Al Bano – in un’intervista recente per il Corriere della Sera – ha raccontato di credere alla versione del guardiano del porto. “… Lei gli disse: ‘Io appartengo alle acque’ e si tuffò nel fiume. Lì capii che il guardiano stava raccontando la verità perché Ylenia diceva quella frase da bambina prima di tuffarsi”.