In Grecia la Chiesa ortodossa mette in guardia i fedeli contro lo yoga, definito “incompatibile con la fede cristiana“. Il Santo Sinodo mette in guardia da quello che “non è solo un esercizio fisico ma un aspetto fondamentale della religione indù“. La posizione della Chiesa greco ortodossa, preoccupata del diffondersi della disciplina indiana, è chiarissima in tal senso: “Lo yoga è assolutamente incompatibile con la nostra fede ortodossa e non ha spazio nella vita dei cristiani“, ha affermato il Santo Sinodo, organo di governo della Chiesa di Grecia.
La presa di posizione si è resa necessaria perché il confinamento per il lockdown dovuto al Coronavirus ha favorito in molti Paesi del mondo la diffusione ulteriore della pratica dello yoga, già molto di moda, consigliata da personaggi di spicco del mondo dello spettacolo, dei media e dei social per rilassarsi nel periodo della pandemia.
La Chiesa ortodossa di Grecia ha dunque ribadito che lo yoga non è un semplice “esercizio”, ma vera e propria parte integrante della religione indù, in molti aspetti del tutto incompatibile con la fede cristiana: da qui l’altolà allo yoga (“Rispettiamo le altre fedi e la loro libertà di espressione, ma dobbiamo lavorare per scongiurare un pericoloso clima di sincretismo religioso“), che d’altronde non è una novità, sia per il Cristianesimo (Chiesa Cattolica compresa) sia per diversi Paesi che hanno dichiarato “guerra” alla pratica.
YOGA: LA CHIESA ORTODOSSA GRECA DICE “NO”
In Iran le autorità nel maggio dello scorso anno hanno arrestato una trentina di persone durante una lezione privata di yoga nella città di Gorgan, perché indossavano “abiti inappropriati” e si comportavano in “modo inappropriato”. Dopo la retata, le lezioni di yoga sono state interrotte in tutto il Paese.
Nel 2011 il decano degli esorcisti italiani, padre Gabriele Amorth, spiegò al Telegraph che “pratiche orientali apparentemente innocue come lo yoga sono subdole e pericolose. Pensi di farle per scopi distensivi ma portano all’induismo. Tutte le religioni orientali sono basate sulla falsa credenza della reincarnazione“. Da cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Joseph Ratzinger spiegò che pratiche come lo yoga, lo Zen e altre forme di meditazione trascendentale possono “degenerare in un culto del corpo che svaluta la preghiera”.
Tra gli ortodossi, l’archimandrita Sofronio affermò tempo fa: “L’uomo accecato dalla maestosità immaginaria di quello che vede con queste forme di contemplazione ha già iniziato il suo cammino di auto-distruzione. Nello stesso tempo ci fanno scambiare un miraggio per un’oasi genuina, distraendoci nel nostro cammino verso la vita eterna”. Il Sinodo di quest’anno, pur con toni più morbidi, giunge alle stesse conclusioni.