Se anche tu vuoi aprire un canale YouTube, il consiglio è quello di comprendere come funziona la tassazione in Italia è l’obbligo di apertura della partita IVA.
Youtuber e fisco: i guadagni vanno dichiarati? Se sì, in che modo?
Molte persone sono all’oscuro del fatto che anche i guadagni realizzati su internet e da YouTube andrebbero dichiarati al fisco. A tal proposito ci si domanda, quali sono le regole attinenti alla dichiarazione dei guadagni di YouTube?
Sia che si tratti di video personali, informazionali da blog oppure da influencer è facile che chi guadagna on-line si trovi di fronte al dubbio se dichiarare o meno i guadagni al fisco. Non esistono regole precise, ma chiaramente la legge vorrebbe che superati i 5000 euro di introiti sì passi all’apertura di una partita IVA, eventualmente in regime forfettario se gli introiti sono inferiori a 65000 euro. Tuttavia ciò non può valere per il canale YouTube che necessita di un’attività frequente e continuativa. È proprio questo l’argomento centrale: per poter guadagnare da YouTube viene la necessità di aggiornare periodicamente i contenuti all’interno del canale è questo presuppone che l’attività sia continuativa, per cui non vi è la necessità di raggiungere il minimo di fatturato come avviene per altre attività.
Youtuber e fisco: come fare per guadagnare con la produzione dei video su youtube?
Partiamo dall’inizio, come è possibile guadagnare tramite i propri video su YouTube? Naturalmente per poter monetizzare i propri video cioè la necessità di aprire un account Google AdSense e di collegarlo al proprio canale YouTube.
A quel punto sarà possibile guadagnare con il proprio account YouTube attraverso l’introduzione della pubblicità di AdSense all’interno di video. Quando YouTube noterà che sarà raggiunto un certo numero di iscritti, considerarla account come partner e quindi potrà far partire la pubblicità da parte di terzi.
Ci sono anche blogger oppure titolare di canali che pubblicizzano prodotti per conto proprio. Naturalmente stiamo parlando di persone che hanno già un considerevole numero di iscritti tale da essere notate da alcune aziende come accade per i prodotti alla moda o altro.
L’algoritmo di YouTube comunque considera anche la continuità nella produzione di contenuti video e tende a privilegiare quelle persone che sono degli youtuber assidui. La produzione abituale continua è sicuramente importante per poter avere un ranking più alto sia in termini di traffico che di monetizzazione. In realtà le due cose su YouTube vanno di pari passo perché il traffico più alto aumenta il CPM è il CPC all’interno dei contenuti.
In altri termini più aumenta la popolarità della canale e più si guadagna dalla pubblicità inserita all’interno di video.
Youtuber e fisco: il codice ateco ed il regime, forfettario o ordinario?
Il codice Ateco più idoneo per aprire un canale YouTube potrebbe essere il 73.11.2 oppure il 73.12 vale a dire la conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari oppure le attività delle concessioni pubblicitarie. In realtà per la scelta del codice ateco sarebbe il caso di chiedere al proprio commercialista così come anche la decisione di aderire al regime forfettario oppure a quello ordinario. Bisogna infatti tenere presente che chiunque volesse aderire al regime forfettario, non potrebbe scaricare i costi relativi all’acquisto di macchine e software utili alla gestione del canale.