E’ stato emesso un mandato di arresto nei confronti di Yulia Navalnaya. Un tribunale di Mosca, come riferisce TgCom24 attraverso il proprio sito, ha infatti accusato la stessa di essere membro di un gruppo estremista e di conseguenza l’ha già condannata in contumacia. Si tratta della moglie di Alexei Navalny, il dissidente che è morto in circostanze poco chiare lo scorso 16 febbraio 2024, mentre si trovava in una prigione di massima sicurezza, incarcerato dopo le numerose azioni di protesta nei confronti del governo Putin e ritenuto una persona scomoda.
Stando a quanto fatto sapere dall’agenzia di stampa Ria Novosti, la corte ha condannato Yulia Navalnaja ad una pena in carcere di due mesi, che scatterà nel momento in cui la stessa verrà estradata in una nazione facente parte della federazione russa e nel momento in cui verrà appunto incarcerata. Pronta la replica della stessa condannata in contumacia, che non ha mai speso parole d’amore nei confronti di Vladimir Putin e che è tornata a ribadire il proprio pensiero nei confronti del presidente russo definendolo “un assassino e un criminale di guerra”.
YULIA NAVALNAYA, MANDATO D’ARRESTO: PERCHE’ LA CONDANNA
Ma perchè sono scattati gli arresti per la moglie di Alex Nalavalny? Secondo quanto riferito dalla corte la stessa si sarebbe nascosta dalle autorità investigative, fuggendo alle indagini preliminari in merito ad una sua presunta partecipazione ad un gruppo estremista, di conseguenza risulta essere ricercata.
La vedova dell’oppositore russo ha commentato in maniera ironica la notizia della sua condanna, scrivendo “”Oh, non c’è una procedura normale?”, fingendosi appunto sorpresa dal come funziona la giustizia in quel di Mosca, ribadendo le sue accuse nei confronti di Vladimir Putin, personaggio che per Yulia Navalnaja dovrebbe stare in carcere, precisamente nella stessa cella di due metri per tre “in cui ha ucciso Alexei”, riferendosi ovviamente alla morte del marito.
YULIA NAVALNAYA, MANDATO D’ARRESTO: IL COMMENTO DI OLAF SCHOLZ
Numerose le figure politiche di spicco che hanno commentato la notizia dell’arresto di Yulia Navalnaya in queste ore, fra cui il cancellerie tedesco Olaf Scholz, secondo cui si tratta di un’azione che va contro la libertà e la democrazia, ricordando come la vedova di Navalny stia portando avanti l’eredità del marito. Da tre anni a questa parte, dal 2021, tutte le organizzazioni attiviste che sono state fondate da Navalny sono state inserite in una sorta di black list da parte del Cremlino, definite come gruppi estremisti e la moglie dello stesso dissidente, essendo parte attiva degli stessi, viene considerata a sua volta una “sovversiva”.
Subito dopo che era emersa la notizia della morte del marito, Yulia Navalnaya non aveva esistato a puntare il dito nei confronti di Vladimir Putin, spiegando che il presidente russo aveva ucciso il marito e che proprio per questo era sua intenzione portare avanti il lavoro svolto dal suo compagno, per cercare di far emergere tutta la verità in merito al suo decesso.