Cristian Zaccardo si ritira dal calcio giocato e ha deciso di annunciarlo non in una data qualsiasi, quella in cui cade l’anniversario della vittoria del Mondiale 2006. Le emozioni per quella cavalcata magica rimangono ancora indelebili nelle nostre menti, nonostante siano passati 13 anni, e non può che commuovere l’addio al rettangolo verde di uno dei protagonisti della stessa. Su Instagram l’ormai ex terzino racconta: “Oggi, anniversario della vittoria del Mondiale 2006, annuncio la fine della mia carriera da calciatore professionista. Come tutte le belle storie è giunto il momento di scrivere la parola fine a questa inimmaginabile avventura anche se, da amante del calcio professionistico, preferisco definirlo un cambio di capitolo più che una fine. Il calcio è stato, è, e sarà per sempre la mia vita. Mi sono preparato in questi ultimi anni per quello che mi avrebbe aspettato dopo. Oggi inizia un nuovo capitolo della mia vita professionale. Una cosa è certa e cioè che la passione, la voglia di far bene e crescere saranno esattamente le stesse con cui ho vissuto questi indimenticabili anni. Ringrazio tutti per il sostegno costante e per l’affetto che ancora oggi mi viene riservato ogni volta che incontro chi mi ha accompagnato lungo questo percorso“.
Zaccardo si ritira, dal Palermo a quel Mondiale sfortunato
Con Cristian Zaccardo, che si è ritirato ufficialmente oggi, lascia il calcio giocato uno degli ultimi protagonisti di quella splendida avventura al Mondiale 2006. Al momento di quel gruppo fantastico infatti rimangono attivi tra i professionisti i soli Gianluigi Buffon e Daniele De Rossi. A dire il vero per il terzino però l’avventura in Germania non fu proprio fortunata. Arrivato alla convocazione dopo uno strepitoso percorso di crescita al Palermo il terzino era partito titolare nelle prime due gare per via della squalifica di Gianluca Zambrotta. Contro gli Stati Uniti si era però poi reso protagonista di uno sfortunato autogol, che rimarrà di fatto l’unico gol su azione preso dalla nazionale azzurra in quell’avventura. Da allora Marcello Lippi iniziò a preferirgli Fabio Grosso, premiato poi da prestazioni straordinarie e da quei gol a Germania e Francia rimasti per sempre nella storia.