Zaccaria Cometti è morto di Coronavirus: 83 anni, bergamasco di Romano di Lombardia, è dunque uno dei tantissimi nomi di vittime del Covid-19 nella provincia di Bergamo. Il dolore in questo caso è anche dell’Atalanta e di tutto il mondo dello sport, perché Zaccaria Cometti fu portiere di ottimo livello, con una carriera quasi per intero vissuta con i nerazzurri della sua città. A comunicare la morte di Cometti è stata la figlia Laura.
Nato a Romano di Lombardia il 7 gennaio 1937, Cometti era cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Atalanta fino all’esordio in prima squadra all’età di 19 anni, poi ha passato in nerazzurro l’intera carriera fino al 1970, quando si è trasferito per un ultimo biennio da calciatore a Trento. Allievo di Carletto Ceresoli, aveva nel suo palmares personale la vittoria del campionato di Serie B 1958-59 e la Coppa Italia 1962-63, prima alle spalle di Angelo Boccardi e poi alternandosi a lungo con lo storico compagno Pier Luigi Pizzaballa, che era il titolare nel giorno del trionfo in Coppa Italia, unico trionfo nella bacheca dell’Atalanta.
ZACCARIA COMETTI, UNA VITA PER L’ATALANTA
Pizzaballa divenne famoso anche grazie alle figurine Panini, nelle quali era praticamente introvabile, ma non si deve sottovalutare pure il ruolo di Cometti, che nella sua lunghissima esperienza in nerazzurro fu capace di mettere insieme un totale 177 presenze in 13 campionati, più 11 in Coppa Italia e anche una in Coppa delle Coppe, lo spareggio del primo turno 1963 a Barcellona contro lo Sporting Lisbona. Un simbolo della Dea, Cometti non poteva stare a lungo lontano dall’Atalanta e da Bergamo.
Così, finita la carriera da giocatore con quei due anni a Trento dal 1970 al 1972, Zaccaria Cometti tornò a casa per lavorare ben 17 anni da allenatore per i nerazzurri: prima nelle giovanili, poi vice-allenatore ed infine allenatore dei portieri della prima squadra, fino al 1992, al fianco di Titta Rota, Bruno Bolchi, Giulio Corsini, Ottavio Bianchi, Nedo Sonetti, Emiliano Mondonico, Pierluigi Frosio e Bruno Giorgi. Una vita per Bergamo e per l’Atalanta, fino al triste addio in questo momento drammatico per la provincia più colpita in assoluto.