In difesa del Premier Giuseppe Conte dopo le accuse di autoritarismo e anticamera di dittatura per la proroga dello stato d’emergenza ‘scende in campo’ il costituzionalista e professore Gustavo Zagrebelsky dalle colonne del Fatto Quotidiano: secondo l’esimio giurista, lo stato d’emergenza come condizione generale che giustifica qualsiasi misura del Governo resta incostituzionale e contro la legge, ma «È invece previsto che, nella normalità della vita del diritto, possano “emergere” casi straordinari (cioè non previsti) di necessità e urgenza». Di fatto, il Governo ha fatto bene con i Dpcm a normare la fase d’emergenza anche se questa non può e non deve durare in eterno: sono «opinioni private» tutte le discussioni sulle estreme condizioni straordinarie per la salute o sul contrario, Zagrebelsky spiega che «Dal punto di vista costituzionale, ciò che conta sono le valutazioni del governo convalidate dal Parlamento, salvi i controlli che esistono presso il presidente della Repubblica e, alla fine, presso la Corte costituzionale». La tutela della salute, nel caso specifico dell’emergenza Covid-19 è stata una condizione che giustifica l’utilizzo dello stato d’emergenza, il lockdown e le varie limitazioni alla libertà personale.
LA DIFESA DI ZAGREBELSKY SULL’EMERGENZA COVID
«È una questione logica», prosegue ancora Zagrebeslky nella lunga intervista al Fatto Quotidiano «la circolazione può far circolare anche il virus. Del resto, che sarebbe di tali altri diritti se la pandemia dilagasse al punto che, nel panico, si dovessero rimpiangere le cautele e le restrizioni omesse in tempo utile. Col passare del tempo e la diminuzione dell’allarme, la ragionevolezza delle misure deve essere, però, bilanciata al sacrificio degli altri beni costituzionali». In merito alle critiche su Conte e i suoi Dpcm, il costituzionalista ribalta la concezione della polemica: «Dpcm hanno o non hanno base legale nei decreti legge e nelle leggi di conversione e sono proporzionati alla gravità dell’infezione? La questione è tutta qui». Secondo Zagrebelsky resta comunque pericoloso che l’emergenza venga a divenire un fatto “normale”, ma l’attuale pandemia Covid-19 per lui resta comunque una eccezione che conferma la regola: «su questo veglieranno il presidente della Repubblica, i giudici e la Corte costituzionale e, alla fine, l’opinione pubblica che è la vera garanzia». Chi accusa Conte di essere autoritario, secondo Zagrebelsky è una sorta di «irresponsabile che ha della sua libertà un concetto totalmente egoistico»; infine, il tema decisivo di libertà personale e lockdown viene “risolto” così dal professore al termine dell’intervista «Si invoca l’art. 13 e la garanzia della libertà personale. Ma questa norma ha a che vedere con la libertà della persona rispetto a misure personali. Non c’entra nulla con la pandemia».