Per Luca Zaia il Decreto Rilancio deve essere buttato nel cestino e riscritto; per Vincenzo De Luca il testo va quantomeno corretto; Luigi Di Maio vuole che durante la conversione in Parlamento il decreto sia modificato così che tutti i comuni diventati zona rossa possano godere dei fondi previsti. Montano nuovamente le polemiche sul decreto che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale; le critiche hanno riguardato in particolar modo il settore turismo mentre, come si legge su Ansa, Zaia ha battuto sul tasto delle ex zone rosse. “Abbiamo già dato incarico oggi al professor Bertolissi per fare ricorso contro le norme che riguardano le zone rosse”. Di fatto, nel Decreto Rilancio alle zone che erano già state colpite dalla pandemia e isolate non sono stati concessi fondi. Il governatore di Regione Veneto ha dunque parlato di una dimenticanza nella prima stesura del decreto.



ZAIA: “IL DECRETO RILANCIO E’ DA BUTTARE E RISCRIVERE”

“Poi il decreto viene bollinato e diventa legge, gli esperti giuristi dicono di non aver mai visto una cosa del genere, con un ‘errata corrige’ si mette in Gazzetta un nuovo testo e noi siamo scomparsi”. Zaia è una furia: ha ricordato come il Veneto non abbia solo Vo’ ma anche Treviso, Venezia e Padova. “Le famose zone rosse istituite lo scorso 8 marzo, arrivate subito dopo la cintura dei 10 comuni del Lodigiano, le province di Bergamo e Brescia, di Lodi e di Piacenza. Zaia ha criticato il fatto che 24 ore dopo tutta l’Italia sia diventata zona rossa, ma nessuno abbia revocato quelle venete che erano già state dichiarate tali e che dunque devono andare a braccetto con le altre. “Il Decreto dice che deve essere stata zona rossa per almeno 30 giorni: le zone rosse sono state revocate il 30 aprile”. Ma quelle del Veneto sono sparite dal testo, mentre sono rimaste quelle di Emilia Romagna e Lombardia. Per il governatore regionale dunque quanto sta accadendo è “assolutamente imbarazzante”.



Come detto anche il ministro degli Esteri Di Maio ha detto la sua, e ne abbiamo parlato in precedenza; “invece di limitare la norma sui fondi ai comuni di 5 province bisogna estendere i fondi a tutti i comuni diventati zona rossa durante questa pandemia”. Le ha fatto eco Laura Castelli, vice ministro dell’Economia e delle Finanze, che ha sottolineato come la norma che stanzia 200 milioni di euro ai Comuni “zona rossa” vada aumentata, estendendola a tutte le realtà che lo sono diventate in questi mesi. “E’ oggettivo che questi Comuni, indipendentemente dalla dislocazione territoriale, siano stati maggiormente penalizzati” ha detto, aggiungendo di essere certa che “l’intero arco costituzionale supporterà questa modifica”.

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