LO “SCATTO” DEL GOVERNATORE ZAIA: “CONTINUO MIO LAVORO PER 10 MESI, FDI SPINGE MA È RISCHIOSO SPOSTARE PEDINE”
Dalla Lega a Fratelli d’Italia, lo scambio acceso in questo inizio 2025 in Veneto non poteva non arrivare sul tavolo del Governatore Luca Zaia che oggi al “Corriere della Sera” dice la sua sulla complessa partita verso le Elezioni Regionali (autunno 2025 o primavera 2026, poco importa su questo tema, ndr) e le candidature in casa Centrodestra. Tutto dipenderà da cosa deciderà la Corte Costituzionale (e il comportamento successivo del Governo) sul terzo mandato richiesto dalla Campania di Vincenzo De Luca: Zaia ha da tempo sottolineato che dovrebbero essere i cittadini a scegliere da chi farsi governare e che le norme “limitanti” sui mandati andrebbero superate.
Al momento però, se tutto resta come dicono ora i regolamenti, il Centrodestra dovrà scegliere un successore e non sarà affatto facile dopo 10 anni esatti di Presidenza tra le più stimate dai propri elettori: in questo senso si si è inserito il dibattito interno tra il segretario della Lega in Veneto, Alberto Stefani, e il coordinatore FdI nella Regione del Nord-Est, Luca De Carlo. Il Carroccio insiste che dovrà essere scelto un nome leghista per non disperdere i consensi faticosamente costruiti dal Governatore Zaia, di contro il partito di Giorgia Meloni ritiene di doversi giocare il candidato in quanto prima forza della coalizione ormai da 3 anni.
Intervistato dal “Corriere” è Zaia a dire la sua sul tema evidenziando tutti i rischi di una scelta a ridosso delle urne: non scioglie le riserve sul voler rimanere – qualora gli fosse permesso – per un terzo mandato consecutivo (che poi sarebbe il quarto, sfruttando un cambio nella legge nazionale negli scorsi anni), ma fa ben intendere tutti i rischi in caso di spaccatura eventuale tra Lega e Centrodestra alle Regionali in Veneto, come paventato da Stefani in caso di mancato accordo con Fratelli d’Italia. Zaia comprende le aspirazioni di FdI sul Veneto, ma non sempre il cambiamento «assicura il consenso», dovrebbe essere la gente a poter decidere, lamenta il Governatore uscente.
DALL’AUTONOMIA AL TERZO MANDATO: IL PIANO DI LUCA ZAIA PER IL 2025
L’ipotesi di una corsa in solitaria della Lega non viene esclusa da Zaia, anche se resta l’opzione principale quella di un accordo di coalizione nei prossimi 10 mesi: quello che avverte però il Presidente di Regione Veneto ai “naviganti” della maggioranza è che «Spostare pedine non è un gioco a rischio zero. Scelgano i cittadini da chi farsi governare». La speranza è che qualcosa tra Palazzo Chigi e la Corte Costituzionale possa essere deciso nel 2025 sul tema caldo del terzo mandato: sempre al “Corriere”, Zaia spiega laconico di sperare che qualcosa dalla Consulta arrivi di significativo, «è giusto o no che i cittadini possano votare quante volte vogliono per tutte le cariche tranne che per quelle dei sindaci di grandi città e dei presidenti di Regione?».
Il ragionamento di Zaia – ma che non è molto distante da quello già portato avanti da De Luca, e in maniera minore, da Michele Emiliano in Puglia – è che il Paese, così come il Governo, debba arrivare a decidere se la democrazia sia assicurata sempre (e dunque i cittadini non soddisfatti dal politico non lo votano più alle elezioni successive) o se invece il voto del popolo valga “parzialmente” davanti alle impalcature delle istituzioni. Secondo Zaia, e non lo manda certo a dire, chi parla di “centri di potere” che potrebbero istituirsi con troppi mandati consecutivi, è come se desse degli “idioti” ai cittadini. Insomma, il Governatore del Veneto punta tanto sul via libera al terzo mandato, così come sul tema dell’Autonomia differenziata su cui la Lega (e Zaia stesso) si giocano molto: «Dobbiamo smetterla in Italia di aver paura delle riforme. La realtà va affrontata, o ti arriva addosso».