Secondo il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, il picco dei contagi potrebbe arrivare entro la metà di questo mese, indicativamente fra una decina di giorni. Lo ha spiegato quest’oggi lo stesso presidente dei veneti, in conferenza stampa: “Verosimilmente potrebbe avere un picco a metà novembre – le sue parole, riferite dall’edizione online di TgCom24.it – avendo come inizio della curva i primi di ottobre, a metà di un periodo ipotetico di 90 giorni. Speriamo sia così”. Zaia ha poi aggiunto, spiegando che le pandemie hanno un inizio, una fine e un picco: “Dobbiamo iniziare a ragionare, ma sono previsioni sul fatto che tutte queste pandemie hanno un esordio, una fase di crescita, il picco e poi la fase di decrescita”. Il governatore del Veneto ha annunciato anche nuove restrizioni, ma saranno escluse le attività produttive. Parlando dopo la riunione con il governo in videoconferenza, in vista del nuovo Dpcm, ha infatti spiegato: “Siamo pronti a dar corso a tutte le restrizioni ma non per le attività produttive – le parole riportate dall’agenzia Ansa – è stata una riunione interlocutoria, non si è parlato di coprifuoco o di orari”.



ZAIA: “PICCO COVID A META’ MESE”. OGGI 1.544 NUOVI CASI

Oggi in regione sono stati segnalati 1.544 nuovi contagi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Il Veneto ha fatto registrare una decrescita rispetto ai dati di ieri, domenica 2 novembre, quando i nuovi contagi erano stati 2.300, ma è ben noto come al lunedì i numeri che emergono dai vari bollettini sono più bassi rispetto al solito in quanto numerosi laboratori che processano tamponi sono chiusi la domenica, quindi, meno test e meno casi scoperti. Per quanto riguarda invece il dato delle vittime, nelle ultime 24 ore si sono verificati nove decessi per un totale di 2.227 vittime da quando è scoppiata l’emergenza, lo scorso 21 febbraio. Il Veneto è stata una delle regioni con più infette nel primo lockdown, ma con il passare dei mesi è riuscito a contenere il virus.

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