Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è uscito allo scoperto nelle scorse ore commentando le decisioni prese dal governo dopo il nuovo Dpcm, ed in particolare, la divisione in fasce che ha scontentato i governatori delle zone rosse. “Credo che sia legittimo che De Luca e Fontana protestino – le parole del presidente della regione Veneto riportate da Tgcom24.it poco fa – tutti noi abbiamo qualcosa da dire”. Quindi Zaia sembra bacchettare i colleghi governatori: “Io personalmente ritengo fondamentale il contraddittorio sul servizio di prevenzione. Non vengo a fare polemiche, ma dico che le cose non sono mai perfette. Anch’io avrei cose da replicare, ma tutti abbiamo un obiettivo, cioè di uscire presto da questa crisi”. Zaia ha pubblicato anche due post sulla propria pagina Facebook dopo la decisione di inserire il Veneto nella zona più “soft”, quella di colore giallo: “Ciò dimostra che, fino ad ora, il sistema di gestione e il modello sanitario hanno tenuto. Per evitare un cambio di area è necessario che ci impegniamo tutti con l’uso ossessivo della mascherina, con il distanziamento evitando ogni possibile forma di assembramento, con l’igienizzazione costante delle mani”.
ZAIA: “PANCIA A TERRA E ABBASSARE LA GUARDIA”. I NUMERI DI OGGI IN VENETO
La collocazione di una regione in una determinata fascia non significa comunque che sia così per sempre, visto che, fra due settimane, verranno ripresi in considerazioni determinati parametri per analizzare l’evolversi della situazione, e riposizionare eventualmente alcune regioni. “Pancia a terra, non abbassare la guardia. E non scatenare guerre fra poveri con le altre regioni”, ha concluso Zaia, che poi, intervenendo ai microfoni di Radio 1 in mattinata ha ribadito il concetto: “Dico ai miei cittadini: l’area gialla non ce l’hai a vita, se non si rispettano le regole aumentano i contagi e si passa di area, per cui: attenzione”. Intanto oggi si è registrato un boom di contagi di covid in Veneto, ben 3.264 nelle ultime 24 ore. Sono al momento 40.719 le persone positive in regione, e di queste 1.274 sono ricoverate negli ospedali in area non critica mentre 170 in terapia intensiva (+15 rispetto a ieri).