L’annuncio di Luca Zaia è di ieri: stop ai tamponi gratuiti pagati dalle Regione Veneto. A partire da oggi un test costerà dagli 8 ai 22 euro. Intervistato dal Corriere della Sera, il governatore leghista ha spiegato le ragioni dietro questa scelta: “Siamo la regione che ha fatto più tamponi di tutti, ma l’assalto alla diligenza anche no“. Secondo Zaia, infatti, “il tampone gratis non può essere la risorsa alternativa a chi vuole andarsi a mangiare una pizza senza vaccinarsi“. Alla domanda se la politica dei tamponi gratis fosse equiparabile ad una sorta di regalo ai no vax, Zaia la prende larga: “Il Veneto non è una Regione che vive di fondamentalismi, più di mille anni di Repubblica di Venezia sono lì a dimostrarlo: siamo sempre stati inclusivi e tolleranti verso le opinioni diverse. Detto questo, si deve anche poter dire che i vaccini servono senza venire aggrediti“. Il giornalista del Corriere della Sera, però, lo incalza: “Non avete fatto un regalo a chi non voleva vaccinarsi?“. Risposta di Zaia: “Ma no. Noi abbiamo detto subito che quest’ondata avrebbe avuto caratteristiche particolari, in giro leggevi chi parlava di apocalisse in arrivo. Il ministero aveva previsto una certa quantità di tamponi, 150 al giorno ogni 100mila abitanti. E noi quello abbiamo fatto, anzi di più: in due mesi abbiamo superato il milione di tamponi. Chiunque poteva presentarsi quando e dove voleva, e siamo stati l’unica regione che lo ha fatto. Io lo considero un lavoro di squadra dei veneti, di cui sono molto soddisfatto“.
ZAIA: “TAMPONE GRATIS ERA DIVENTATA OCCASIONE PER USCIRE SENZA VACCINARSI”
Ma allora cos’è cambiato? Zaia spiega: “E’ arrivato il Green pass. Il tampone è diventato l’occasione per uscire senza bisogno di vaccinazione. Risultato, un assalto alla diligenza, ondate senza senso: venerdì scorso abbiamo dovuto fare 52mila tamponi. Ma noi abbiamo il dovere di fargli agli ammalati, a chi ha avuto contatti con i malati, ai lavoratori della sanità e delle case di riposo e anche chi va a trovare i congiunti in queste strutture. Ma continuando come prima, avremmo mandato la macchina al collasso“. Zaia prosegue: “Più di qualcuno che non si vuol vaccinare ha visto questa opportunità come una scappatoia gratis. Ma le situazioni sono articolate, quelli che per qualche motivo non hanno potuto vaccinarsi, quelli che vaccinati non riescono ad avere il Green pass….Ma io devo dire che i veneti sono già vaccinati al 75% e presto questa percentuale salirà ancora. La scelta fatta dalla stragrande maggioranza dei veneti si è tradotta in un argine per tutta la comunità. Se non avessimo il popolo dei vaccinati oggi non avremmo gli ospedali vuoti“. Infine una battuta sul Green pass: “Se sono favorevole ad averlo sui luoghi di lavoro? Io sono molto laico, penso che le parti debbano trovare un accordo: datori di lavoro, sindacati e comunità scientifica. Di certo, se avessimo tutti vaccinati i rischi sarebbero compressi al minimo. (…) Obbligo per gli insegnanti? Sono educatori, in qualche modo sono istituzione. Gli irriducibili non aiutano a indicare la via. Come quando sono i medici ad essere no vax.: il danno sull’opinione pubblica è deflagrante. E’ umano aver paura, anch’io non ero contento di vaccinarmi, ma l’ho fatto con convinzione: per me e per chi mi sta vicino“.