Il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, è stato intervistato stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, Storie Italiane, in occasione di un evento organizzato a Vò Euganeo, il primo paese colpito dal covid assieme a Codogno: “Non bisogna dimenticare, questa mostra che si chiude oggi è una mostra itinerante che ha riguardato tutte le province del Veneto, da Vicenza a Verona a così via. L’infezione è oggi contenuta, abbiamo 484 persone contagiate, 27 persone in terapia intensiva e 493 in area non critica, nel periodo peggiore ne avevamo 3500 in area medica e 550 in terapia intensiva. 14.500 decessi in Veneto, siamo l’ottava regione per decessi”.



“Noi abbiamo questo triste primato di Vò – ha proseguito Zaia – il primo decesso a livello nazionale di covid, tra l’altro Vò è stata anche la prima zona rossa decisa dal sottoscritto ed è passata alla storia. E’ stata una grande intuizione decidere contro legge di far fare tutti i tamponi, e scoprimmo che avevamo 83 persone positive e asintomatiche che se le avessimo lasciate libere avrebbero aumentato ancora di più l’infezione. La ripresa? Abbiamo indicatori che sono chiari”.



ZAIA: “LA PRIMA INDUSTRIA DEL VENETO E’ IL TURISMO”

“La prima industria che è il turismo sta andando verso una stagione estiva che ci porterà al sold out, ad un overbooking, e questo è un bel segnale – ha continuato Zaia volgendo lo sguardo all’estate – siamo in una fase di convivenza con il virus, il virus c’è ancora ma siamo più sereni anche perchè gli effetti clinici non sono più drammatici, di certo non stiamo abbassando la guardia”. E ancora: “Stiamo andando verso la buona strada, gli indicatori ci dicono che stiamo affrontando una stagione estiva migliore del pre-covid del 2019, sia con il turismo estivo delle spiagge, circa 32 milioni di persone, nel Veneto si può sciare alla Marmolada ad agosto e poi andare in spiaggia nel giro di un paio di ore”.

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