Luca Zaia contro Giuseppe Conte: è un’intervista dai toni duri ma allo stesso tempo rispettosi quella concessa dal governatore del Veneto al Corriere della Sera. Le critiche ruotano attorno agli Stati Generali indetti dal premier: “Molto bene… Cosa fatta capo ha: vuol dire che da lunedì avremo, punto per punto, tutte le misure per la ripresa dopo il Covid…”. Non si fatica a cogliere una certa ironia, ma il leghista mette le mani avanti: “Non scherzi. Io ho davvero il massimo rispetto. Figuriamoci se non rispetto quelli che sono al lavoro sugli Stati generali. Sì, forse le Regioni avrebbero potuto essere coinvolte. Ma il punto è chiaro: questo è un governo centralista. Lo dico con rispetto, ma lo dico da governatore”. Poi l’affondo: “Scusi, ma se io organizzassi Stati generali qualcuno non potrebbe chiedermi dove sono stato fin qui? Francamente: Conte è il premier di due diversi governi, mentre il Pd – tolta una pausa di 14 mesi – governa da anni otto. Non è che ti puoi presentare come se fossi un nuovo arrivato”.



ZAIA: “AUTONOMIA? NON STO IN VENETO A PETTINAR LE BAMBOLE”

Zaia critica anche la decisione del Parlamento di non votare per le Regionali fino al 20 settembre: “Non è un bel segnale. Per questo mi auguro che il Parlamento già la prossima settimana impegni il governo con un ordine del giorno perché si vada a votare il 20 settembre. Se dubito anche di quella data? Le Regioni avevano concordato un testo in cui era possibile andare a votare a luglio. Poi, l’ Aula ha deciso diversamente. Per questo spero che il Parlamento chiarisca: quando ti scotti con l’ acqua calda, poi hai paura anche dell’ acqua fredda. Ricordo che se andassimo oltre il 20, perderemmo l’Election day. E sarebbe un peccato. Ci sono due posizioni. C’ è chi, come giustamente Matteo Salvini, pensa che spostare le elezioni offra più tempo per la campagna elettorale. Un segretario nazionale ci può legittimamente pensare. E poi, c’ è chi non vuole andare al voto per non rischiare di scomparire. Credo che questa sia aria che tira soprattutto in parte della maggioranza”. Proprio in vista delle Regionali, Zaia ha commentato l’indiscrezione che vorrebbe Salvini chiedere una presa di posizione forte agli alleati sul tema dell’autonomia: “Il segretario ha sempre parlato dell’autonomia come di un valore da Nord a Sud. Credo sia comprensibile che Salvini abbia posto la questione. Per quanto ci riguarda, è una condizione irrinunciabile: io non ho lasciato il ministero all’Agricoltura per stare in Veneto a pettinar bambole”.

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