Nella lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno, Rula Jebreal ha parlato della madre Zakia, morta suicida quando lei aveva cinque anni. La giornalista ha ricordato: «Ho intervistato molte donne stuprate e molestate, mi sono resa conte che c’è una serie di traumi profondi che vengono risvegliati quando ci sono altri tipi di violenze. Quando avviene in età giovane, difficilmente riescono a recuperare: molte di loro si suicidano, si sentono morte dentro, faticano ad avere rapporti affettivi, abusano di droghe e alcol. Sono tutti danni collaterali della malattia principale, lo stupro. Mia madre era una di quelle donne, ha avuto dei traumi che l’hanno traumatizzata profondamente, faceva fatica a farsi amare. E c’è il silenzio che la società ci impone: molte donne che denunciano non arrivano alla giustizia. L’orfanotrofio dove sono stata cresciuta ci portava nei campi profughi e voleva farci riflettere sul trauma collettivo: migliaia di donne subiscono questi abusi ma non solo».
«C’è una violenza di sistema che nega la giustizia alle sopravvissute: senza leggi chiare è un problema della società, non solo un problema individuale», ha aggiunto Rula Jebreal parlando della madre Zakia: «Mia madre è morta quando avevo 5 anni e mezzo, ma i bambini quando accade qualcosa lo sanno. Io ricordo questa donna persa nello sguardo, in silenzio, alcolizzata. Ricordo i pianti. Ricordo tutto. Ma ciò che ricordo di più era l’atteggiamento di mio padre, che era molto protettivo nei suoi confronti. All’età di 8 anni e mezzo ho capito tutti i dettagli da un’amica di mia madre, poi un’altra volta a 14 anni. Tutti hanno instillato in me l’idea che mia madre avrà giustizia attraverso noi, per risvegliare le coscienze e fare in modo che non accada mai più». (Aggiornamento di MB)
Zakia, chi era la madre di Rula Jebreal
Zakia era la madre di Rula Jebreal, nota giornalista palestinese. La donna si suicidò, dopo essere stata ripetutamente vittima di abusi, quando Rula aveva 5 anni. Rula, insieme alla sorella Rania è stata portata dal padre al collegio-orfanotrofio di Dar El-Tifel a Gerusalemme, dove è rimasta dal 1978 al 1991. La giornalista considera Hind al-Husseini, fondatrice della struttura, sua maestra di vita e seconda madre. Rula Jebreal ha parlato della tragica morte della madre Zakia lo scorso anno sul palco del Festival di Sanremo 2020. “Mia madre Zakia, che tutti chiamavano Nadia, ha preso il suo ultimo treno quando io avevo 5 anni. Si è suicidata, dandosi fuoco. Il suo corpo era qualcosa di cui voleva liberarsi”, aveva detto la giornalista, rivelando che la madre era stata stuprata e brutalizzata a 13 anni, dal suo patrigno.
Zakia, madre di Rula Jebreal: “Non le hanno creduto”
“Mia madre Nadia fu stuprata e brutalizzata due volte: a 13 anni da un uomo e poi dal sistema che l’ha costretta al silenzio, che non le ha consentito di denunciare”, aveva detto Rula Jebreal. La giornalista palestinese è stata recentemente ospite di Silvia Toffanin a Verissimo. In collegamento con lo studio di Canale 5, Rula Jebreal ha confessato di essersi vergognata per molti anni della madre: “In Medio Oriente c’è proprio lo stigma dello stupro che viene considerato un disonore ed è anche per questo che si impone alle donne il silenzio”. In quell’occasione ha ribadito che la madre Zakia si è suicidata per aver subito una doppia ingiustizia: dallo stupratore, il suo patrigno, e dalla società che non le ha creduto. La giornalista Rula Jebreal ha da poco pubblicato il suo nuovo libro “Il cambiamento che meritiamo” in cui ha ripercorso la sua difficile storia.