Lo sguardo di Rula Jebreal è spesso carica di sofferenza e di ferite, quelle che potrebbero averle lasciato la morte suicida della mamma Nadia, anche se il suo vero nome era Zakia, la donna che si è uccisa e che è stata stuprata dal patrigno. La drammatica storia della donna e madre della giornalista è arrivata in Italia proprio quando lei stessa è salita sul palco di Sanremo per il suo discorso dedicato alle donne e non solo. Lei stessa ha firmato un lungo articolo del 2013 pubblicato dal Daily Star inizia proprio parlando di quanto orribile sia il crimine dello stupro e di quali siano le intenzioni di coloro che lo compiono: “Lo stupro è un crimine d’odio. È un atto puramente criminale, progettato per indurre il terrore. Brutalizzando una donna, l’intenzione è di umiliarla, degradarla e alla fine spezzarla”.



Zakia, mamma di Rula Jebreal, ecco la sua storia

Proprio Zakia, come ha raccontato Rula Jebreal, è stata vittima di stupro quando era solo un’adolescente violentata proprio dal patrigno per ben cinque anni, da quando ne aveva solo 13 fino ai 18. Per anni ha subito per paura fino a quando non ha trovato il coraggio di ribellarsi non ha avuto l’appoggio della sua famiglia che non le ha creduto e l’ha costretta a non parlare di questa storia temendo più per il disonore che dell’accaduto: “Molte famiglie pensano che sia una vergogna contagiosa. In alcune parti del mondo, i parenti della vittima la uccidono o la inducono a suicidarsi. Alcuni cercano di riparare il danno, costringendola a sposare l’uomo che l’ha aggredita. Molte altre scelgono invece da sole la morte”. Proprio la strada del suicidio è quella che alla fine ha scelto la madre.

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