L’ex comandante militare dell’Ucraina Valeriy Zaluzhny nella giornata di ieri – durante l’annuale convegno del Royal Defense Studies Institute – ha parlato per la prima volta nelle sue rinnovate vesti di ambasciatore nel Regno Unito, lanciando una serie di allarmi a tutti gli ascoltatori occidentali: il punto di partenza è che l’Occidente (ora più che mai nella sua storia) dovrebbe “svegliarsi” dal lungo sonno per aumentare gli investimenti militari e guadagnarsi – così – la sua stessa sopravvivenza.



Prima di arrivare al discorso vale la pena ricordare che l’ex comandante è stato sollevato dall’incarico solamente lo scorso febbraio dopo aver guidato alcuni dei momenti più importanti della guerra in Ucraina: a lui si deve – per esempio – la ferma difesa di Kharkiv e Kherson; mentre il licenziamento sarebbe collegato ad un litigio tra Zelensky e Zaluzhny dopo che quest’ultimo ha definito pubblicamente la controffensiva dello scorso inverno in “stallo” ed oggi – appunto, dopo il congedo – è stato scelto come ambasciatore ucraino sul territorio inglese.



Valeriy Zaluzhny: “L’occidente deve farsi trovare pronto dalla prossima guerra totale”

Davanti alla platea del Royal Defense Studies Institute, Zaluzhny ci ha tenuto a mettere subito in chiaro che “l’esistenza stessa della Russia rappresenta una minaccia per l’Occidente” e – proprio per questa ragione – i leader mondiali dovrebbero “svegliarsi e pensare a come proteggere i loro cittadini e i loro Paesi“, guidati dal “desiderio di sopravvivere [che] è la ragione principale dietro alla ricerca sugli armamenti”.

Non solo, perché a suo avvisto “la società [occidentale] deve accettare di rinunciare temporaneamente ad una serie di libertà per il bene della sopravvivenza” mettendo in campo tutte le risorse – e cita “l’economia, la finanza, la popolazione e gli alleati” – per farsi trovare pronta prima del prossimo conflitto. Le guerre moderne – ha continuato Zaluzhny -, infatti, hanno la caratteristica di essere “sfortunatamente totali [e] richiedono sforzi non solo da parte dell’esercito”, ragione per cui i leader politici dovrebbero “comunicare onestamente e trasparentemente con i loro popoli” senza sottovalutare le sfide o i rischi di un futuro sempre più bellicoso.



Tornando agli armamenti, ha anche sottolineato che “né la Russia né l’Ucraina saranno in grado di padroneggiare le nuove tecnologie“, ma se la prima rappresenta una minaccia per il mondo libero; la seconda potrebbe mettere in campo tutte le conoscenze acquisite nel corso degli ultimi anni di conflitto: “Chi padroneggerà più rapidamente queste tecnologie tra il mondo democratico o quello tirannico – ha concluso Zaluzhny – dipenderà solo da noi”.