Neppure Francesco Zambon crede alla trasparenza della Cina, così come non crede che l’Oms riuscirà a scoprire l’origine del coronavirus. Ospite ieri di “Non è l’Arena”, l’ex ricercatore dell’Organizzazione mondiale della sanità, autore del report da cui è emerso che l’Italia aveva un piano pandemico non aggiornato dal 2006, ha parlato dei troppi silenzi sull’origine della pandemia Covid. «Se hanno censurato qualcosa sull’Italia, è attendibile quello che l’Oms dice sulla Cina dove tutto è nato?». Peraltro, quando Massimo Giletti ha fatto un paragone tra il caso italiano e la questione dell’origine del coronavirus, ha chiarito: «Lei ha ragione a vedere le due vicende paragonate l’una all’altra. Infatti quella dell’Italia, che è un Paese geopoliticamente non così importante sulla sfera sanitaria, ci aiuta a leggere un po’ la situazione cinese».



E quindi Francesco Zambon è entrato nel merito: «Io credo che l’Oms non dirà mai la verità sull’origine del virus, stante così la situazione è impossibile che lo faccia perché non ha potere investigativo, non ha potere sanzionatorio».

ZAMBON SU ORIGINE COVID: “OMS COSTRETTO A DIRE…”

Francesco Zambon ha poi citato la missione recente dell’Oms che non ha fatto chiarezza sull’origine del coronavirus. «Addirittura Tedros stesso è stato costretto a dire che è necessario avere più informazioni per valutare le varie opzioni». Le ipotesi ancora sul tavolo sono quattro: c’è quella di un passaggio diretto del virus Sars-CoV-2 dal pipistrello all’uomo, un’altra con un ospite intermedio, ma la Cina preme su quella del virus entrato nel loro Paese tramite i cibi congelati. Quella della “fuga” dal laboratorio di Wuhan, un incidente, è invece un’ipotesi che è considerata molto improbabile: «Tra l’altro a Wuhan ci sono molti laboratori che trattano di coronavirus e quindi è un’ipotesi che rimane in campo». A tutto ciò si aggiunge un’altra dichiarazione importante, quella di uno scienziato australiano. Secondo il professor Eddie Holmes, virologo dell’Università di Sydney, i funzionari sanitari cinesi sapevano che il mercato di Wuhan era a «rischio di malattia 5 anni prima» che scoppiasse la pandemia Covid.



SCIENZIATO AUSTRALIANO “IL MERCATO DI WUHAN…”

L’esperto ha spiegato di essere stato portato in un tour nel mercato già nel 2014 da funzionari della sanità cinese. «La discussione era: dove potrebbe emergere una malattia? Bene, ecco il posto, ecco perché sono andato lì», ha detto al Telegraph. Quando ha visitato quel mercato, quello dove si ritiene possa essere nata la pandemia, il professor Eddie Holmes ha avuto subito un’impressione preoccupante: «Sono stato in alcuni di questi mercati, ma questo è stato incredibile. Sembrava un incubatore di malattie, esattamente il tipo di luogo in cui ti aspetteresti che emergesse una malattia». Dunque, per il virologo australiano il commercio di animali selvatici è la fonte più probabile. «Il ruolo di quel mercato è ancora incerto, ma c’era chiaramente molta trasmissione e, per me, puzza come se ci fosse un forte legame. Dobbiamo seguirlo fino in fondo».