Intervistato da “Il Riformista” il relatore del disegno di legge contro l’omobilesbotransfobia, torna sullo “scoop” rilevato nei giorni scorsi su ‘Libero’: «Sì, io Alessandro Zan ho votato Lega». Il deputato del Pd racconta anche a Emiliano Reali come quella scelta nella sua passata gioventù era ponderata per decide motivazioni: «Avevo vent’anni, vengo da una famiglia leghista, ma già ai tempi avevo le idee chiare ed ero un convinto antifascista».
Secondo Zan, la Lega del tempo – quella di Umberto Bossi e Roberto Maroni, del secessionismo e del federalismo – era «lontana anni luce dalla Lega odierna, era un partito anticlericale considerato la costola della sinistra, e comunque quando si è discostata dai miei valori l’ho subito abbandonata. Ci si può affrancare dalla cultura familiare, io l’ho fatto!».
ZAN ATTACCA LA CHIESA E SALVINI
Da Bossi a Salvini, per Alessandro Zan è cambiato tutto e già all’epoca abbandonò quella strada politica per avvicinarsi ai temi Dem del Pd: «Salvini contro il mio Ddl? Ha gettato la maschera semmai ci fosse bisogno di questa riprova, quando di fronte a una grande mobilitazione riguardo al Ddl Zan si è sentito accerchiato le sue parole sono state “non passerà mai”. La prova provata che lui è uno di quelli che vede come fumo negli occhi una legge di civiltà, probabilmente perché vuole un’Italia incivile e più manipolabile». Non si scaglia però solo contro la Lega il relatore della legge ancora in “sospeso” al Senato: dopo la nota del Vaticano sul Ddl Zan, il politico Dem contesta l’intervento della Chiesa Cattolica. Nello specifico, attacca: «Certo è che la nota verbale della Santa Sede per chiedere allo stato italiano di fermare la legge Zan, in quanto questa violerebbe il Concordato, è stata chiaramente un boomerang. Il presidente Draghi ha sottolineato come l’Italia sia uno stato laico e come ci siano tutti gli strumenti e le garanzie costituzionali per il rispetto di tutti gli accordi internazionali, compreso il Concordato». Zan confessa di mal sopportare l’intervento della Santa Chiesa Cattolica, nonostante possa esprimere liberamente tutte le opinioni che vuole: «usa delle pressioni istituzionali per condizionare l’iter parlamentare di una legge. La stragrande maggioranza dei cattolici sostiene questa legge e io credo che, anche se la Chiesa istituzione fa degli errori, i cattolici sappiano essere sufficientemente autonomi».