Il dem Zanda ha ritirato il ddl sugli stipendi parlamentari, ma è ancora polemica tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. I grillini incalzano il partito di Nicola Zingaretti, ecco l’ironia social del pentastellato Mattia Fantinati: «Capolavoro di Zingaretti: nell’arco della stessa giornata sbugiarda il tesoriere del Pd Zanda e poi conferma esattamente ciò che diceva quest’ultimo. Neanche Ronaldo il Fenomeno era capace di tutte queste finte». Così Paola Taverna: «Hanno provato a fregare ancora una volta i cittadini ma gli è andata male. Il ritiro del ddl poi è una delle più grandi ammissioni di colpevolezza della storia della politica. Stendiamo un velo pietoso». Infine, l’affondo di Alessandro Amitrano: «Il Pd dovrebbe chiedere scusa agli italiani, la proposta di Zanda per aumentare gli stipendi dei parlamentari esisteva eccome! Adesso andiamo avanti per tagliare lo stipendio di deputati e senatori, come già facciamo noi del Movimento 5 Stelle». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ZANDA RITIRA PROPOSTA DDL STIPENDIO PARLAMENTARI

È durato lo spazio di qualche giorno la possibile convergenza M5s-Pd in Parlamento, nato tutto dalla proposta di legge sul Salario Minimo: con il ritiro della proposta di ddl sullo stipendio dei parlamentari (che M5s e Lega hanno fin da subito bollato come tentativo di aumento degli stipendi, ndr) da parte del tesoriere del Partito Democratico Luigi Zanda, la bagarre tra dem e grillini è ufficialmente esplosa. Dopo le continue pressioni del M5s, Zanda ha ritirato la proposta di legge nella quale si tendeva ad equiparare gli stipendi dei deputati e senatori a quelli dell’Europarlamento: «Ritirerò oggi il ddl sulle indennità parlamentari per tutelare il Pd perché non voglio che il Pd debba subire le manipolazioni politiche di Luigi Di Maio, che citerò in giudizio per aver distorto il significato del mio ddl», attacca Zanda durissimo dal Parlamento. Entrando nel merito della decisione, il tesoriere e braccio destro del neo Segretario Zingaretti sottolinea «Non era importante l’ammontare della retribuzione, ma l’affermazione di due principi. Il primo è quello per cui i collaboratori parlamentari italiani devono seguire le regole europee, che sono molto più trasparenti. Il secondo è che le retribuzioni dei nostri parlamentari dovrebbero essere decise da un organismo terzo, cioè il Parlamento europeo, e non soggette alle manovre politiche del Parlamento italiano. Non stiamo parlando di uno stipendio qualsiasi».



PD DENUNCIA IL M5S

Alle opposizioni però le parole di Zanda non solo non vengono accettate ma vengono viste come una sorta di “sbugiardata” dello stesso Zingaretti dopo che nei giorni scorsi aveva bollato l’iniziativa del suo tesoriere come sua personale: «Non esiste alcuna proposta del Pd sul tema delle indennità dei parlamentari, quanto iniziative di singoli parlamentari, anche autorevoli, nello svolgimento della loro attività istituzionale» raccontava il Segretario Pd nel prendere distanza da Zanda. Dopo l’iniziativa di oggi però, il Governatore del Lazio commenta entusiasta «Finisce un’altra bufala dei Cinque Stelle: non era previsto nessun aumento degli stipendi dei parlamentari, ma solo elementi di trasparenza e di passi in avanti per far decidere un corpo terzo sullo stipendio dei parlamentari. Ringrazio Zanda – ha concluso Zingaretti – perché di fronte a una aggressione vergognosa fondata sulle bugie non solo ha ritirato il testo di legge ma anche annunciato una denuncia per danni a Di Maio perché in questo Paese non si può continuare a fare politica sparando bugie e aggredendo gli avversari inventando notizie».



BLOG M5S “AVEVAMO RAGIONE NOI, PD SBUGIARDA ZINGARETTI”

Non si lascia attendere la pronta replica del M5s attraverso un post sul Blog delle Stelle: «Allora era tutto vero. Zingaretti è stato sbugiardato dal suo stesso tesoriere. Zanda ha dichiarato che ritirerà la vergognosa proposta Pd. Avevamo ragione noi!. Se la nostra era solo propaganda e se erano convinti della bontà delle proprie convinzioni politiche perché non sono andati fino in fondo con la loro legge? Caro Zingaretti, la proposta Pd di aumentare gli stipendi dei parlamentari c’era eccome! E Zanda ci è rimasto talmente male che adesso minaccia causa a di Maio. Ma con quale coraggio?». Secondo il Movimento, la proposta Pd intendeva equiparare gli stipendi dei parlamentari italiani a quelli degli eurodeputati «con un compenso mensile di 8757 euro lordi (ovvero 6800 netti) a cui aggiungere 320 euro al giorno di diaria e 4500 euro per le spese generali». Per questo motivo, conclude il Blog M5s, «Zanda e tutto il Pd si vergognino. Il Partito democratico è in confusione totale».