Alberto Zangrillo ha rilasciato un’intervista al settimanale Chi in cui parla della pandemia da Covid-19 e del futuro del virus. Sullo stato attuale della campagna di vaccinazione ha detto che “i contagi da Covid-19 continuano perché li stiamo cercando ma i casi più seri il 99% delle volte riguardano non vaccinati“. Poi il direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, ha voluto sottolineare un aspetto: ci sono altre malattie che richiedono l’attenzione del mondo sanitario: “Le malattie fanno parte della nostra vita. Bisogna trovare un equilibrio tra virus e le nostre libertà e tornare a curare gli altri malati, prima che sia tardi”.



A settembre auspico un totale ritorno alla normalità – ha detto Zangrillo -. Abbiamo avuto questa sfuriata virale planetaria che ci ha colpito violentemente. Se poi vogliamo vedere la famosa curva, oggi ce n’è una di bellissima pubblicata dall’Istituto superiore di sanità: nelle prime due fasi mostra un forte impatto, nella terza questo si era già ridotto nonostante si presentassero valori ancora gravi”.

Alberto Zangrillo: “Oltre al Covid, tornare a curare tutte le altre patologie”

Alberto Zangrillo a Chi ha spiegato che adesso, dopo lo sforza fatto contro il Covid bisogna concentrarsi sulle altre malattie: “Ora ritornare a curare tutte le patologie. Paradossalmente, si è arrivati a discriminare gli ammalati che soffrono di altre patologie. Ora con i vaccini, la ricerca di cure tempestive per il Covid e la presenza e l’azione della medicina territoriale si può garantire l’efficienza di intervento sul virus e, dunque, far tornare anche gli ospedali alla loro missione di cura universale”.

“Durante questi mesi estivi, il flusso nel pronto soccorso del nostro ospedale, il San Raffaele di Milano, è di 9/10mila accessi al mese. Di questi, la parte Covid è irrilevante, parliamo di poche decine e, ed è un dato pressoché costante nelle ultime tre settimane. Mentre nei corridoi del pronto soccorso medici e infermieri stanno cercando di gestire pazienti con patologie croniche che si sono riacutizzate”, ha aggiunto Zangrillo.