Alberto Zangrillo candidato sindaco a Milano? E’ questa una delle possibili ipotesi sollevata oggi dal quotidiano Corriere della Sera. Ipotesi non casuale che arriva dopo la notizia della possibile candidatura a sindaco di Mantova da parte di Giuseppe De Donno, sostenitore del plasma iperimmune. Tornando a Zangrillo, stando a quanto sostenuto da Corriere potrebbe correre nelle fila della centrodestra dal momento che sarebbe il candidato preferito da Forza Italia. Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele, è stato a lungo anche il medico personale di Silvio Berlusconi, motivo per cui avrebbe una certa prossimità con gli ambienti azzurri. Negli ultimi mesi, al pari di altri esperti in medicina, la sua presenza è stata piuttosto massiccia in tv rendendosi protagonista, come ricorda Giornalettismo, dell’iniziativa della lettera degli scienziati e dei ricercatori alle istituzioni sull’attuale stato clinico della malattia. nel corso dei suoi interventi televisivi, scrive ancora il portale, Zangrillo avrebbe “spesso divagato: non solo discorsi medici, ma anche sulla ripartenza del Paese e sulla necessità di tornare a muoversi e a favorire l’economia”.



ZANGRILLO CANDIDATO SINDACO A MILANO? LE IPOTESI

Il sospetto è che i discorsi sostenuti da Zangrillo durante le sue ospitate in tv sarebbero i medesimi che potrebbero entrare perfettamente in un possibile ed eventuale programma elettorale. Al momento, tuttavia, quella di Zangrillo candidato sindaco di Milano resta semplicemente una ipotesi, dal momento che, scrive Giornalettismo, “il centrodestra, infatti, ha in mente una rosa di nomi che va dal rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, fino all’ex sindaco meneghino Gabriele Albertini”. Sul piano di De Donno, invece, a quanto pare sarebbe considerato il candidato ideale per Matteo Salvini e l’ipotesi sostenuta sarebbe quella di individuare un movimento civico intorno al medico dell’ospedale di Poma, anche lui divenuto una star in tv, al fine di agevolare in un eventuale ballottaggio il candidato leghista (o viceversa). Anche in questo caso, però, si parla solo di ipotesi iniziali e che potrebbero trovare però presto terreno fertile.

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