Il primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, non cambia idea sul coronavirus: “Il virus è tornato a mordere. Io però sono contrario al metodo della paura”. Lo ha spiegato lo stesso “medico di Berlusconi” in un’intervista concessa quest’oggi ai microfoni del Corriere della Sera, e riportata dai colleghi di Libero. Nonostante i numerosi contagi registrati negli ultimi giorni, Zangrillo non sembra comunque eccessivamente preoccupato ne allarmista: “Siamo in tempo per un’azione tempestiva – le sue parole al quotidiano di via Solferino – non è una catastrofe. Dobbiamo mantenere lucidità d’azione. Io sono contrario al metodo della paura – dice ancora – ossia a spaventare i cittadini affinché reagiscano come voglio io. A maggio il virus era in ritirata, oggi è tornato a mordere, probabilmente anche per comportamenti negligenti. Ma solo di pochi. La maggior parte della popolazione è coscienziosa, giovani compresi. Lo ripeto: con il virus dobbiamo imparare a convivere”.
ZANGRILLO: “MI AUGURO CHE I GIOVANI PROTEGGANO GENITORI E NONNI”
Zangrillo ha quindi invitato a proteggere i più deboli, a cominciare dai nonni, e devono essere i giovani a farlo, evitando di esporsi a rischi inutili: “Mi auguro innanzitutto – ha continuato il prof. Zangrillo – che nei più giovani scatti un meccanismo di protezione nei confronti di genitori e nonni. Dobbiamo proteggere loro, i fragili. Persone magari con il diabete o cardiopatie, normalmente sotto controllo, ma che se si infettano possono aggravarsi. Sono certo che con comportamenti corretti dal punto di vista qualitativo, riusciremo a risolvere anche i problemi quantitativi. Senza una presa di responsabilità dei singoli non ne possiamo uscire”. Per via della sua linea morbida nei confronti del coronavirus, il primario del San Raffaele è uno degli esperti maggiormente presi di mira negli ultimi mesi sui social, e anche oggi c’è chi scrive su Twitter: “Ma chi lo ascolta più?” e ancora “La credibilità di Zangrillo ormai è uguale a zero”.